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I combattimenti medievali a Ragusa Ibla

La giostra del gufo

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Ragusa - Combattimenti in piazza, visite guidate alla scoperta delle origini medievali di Ibla, degustazioni a tema, musici girovaghi ad animare le viuzze del quartiere.

Sono state stimolate tutte le percezioni, così com’era nell’obiettivo iniziale, in occasione della kermesse “Medioevo…in che senso?” che, promossa dall’associazione “SiciliAntica” di Ragusa, ha vissuto, ieri, una giornata intensa mentre oggi è destinata ad avviarsi alla conclusione ancora con numerose altre iniziative. Con una ricostruzione filologicamente accurata, i componenti dei “Milites Trinacriae” si sono dati battaglia nei luoghi più suggestivi del quartiere, facendo immergere i visitatori in un’atmosfera d’altri tempi, grazie alle spade scintillanti e al consapevole utilizzo delle maglie di cotta che rappresentavano un presidio di tutela per la salvaguardia dei punti più deboli del corpo. I “Milites Trinacriae” si sono esibiti sciorinando le tecniche di combattimento risalenti al XII e XII secolo per non parlare della ricostruzione delle armi, tra queste alabarde e picchetti, che hanno costituito il punto forte dell’angolo delle milizie. Visitatori catturati, inoltre, dalla bottega dello speziale, avente per corollario i medicinali di una volta, soprattutto erbe e polveri speciali ricavate dalla natura. E poi l’intrattenimento serale garantito dalla compagnia medievale della “Giostra del gufo”. Molta attenzione, quindi, ha riscosso la degustazione delle pietanze medievali preparate dai vari ristoranti che hanno aderito all’iniziativa con l’allestimento del menù dei contadini, quello dei potenti e l’altro, ancora dei monaci. “La presenza di numerosi turisti, che davvero hanno invaso le vie di Ibla in questo fine settimana – afferma il presidente di “SiciliAntica”, Clorinda Arezzo – ha fatto sì che questa riscoperta medievale del nostro quartiere, tentata per la prima volta, abbia ottenuto un’attenzione davvero insperata. Lo testimoniano anche i numerosi partecipanti ai minitour promossi dalla nostra associazione che hanno permesso ai visitatori di apprendere notizie interessanti riguardanti la storia di Ibla e, in particolare, gli aneddoti concernenti il periodo che abbiamo cercato di rievocare. La prima esperienza di questa iniziativa, che è stata allestita praticamente senza fondi pubblici ma solo grazie alla passione di un gruppo di studiosi e al contributo minimo di alcuni operatori commerciali privati oltre che della Bapr, si può già definire positiva. Una base su cui costruire un format che potrà essere ulteriormente migliorato per il futuro”.


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