Scuola
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07/10/2013 12:32

Sicurezza nelle scuole, nel nome di Gianna Nobile

Perchè non si ripeta la tragedia

di Giovanna Cascone

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Gianna Nobile
Gianna Nobile

Vittoria – A quattro mesi di distanza dall’orribile omicidio della professoressa Gianna Nobile il tema della sicurezza nelle scuole torna ad essere oggetto di discussione.

“Non possiamo militarizzare la scuola ma è chiaro che non possiamo essere il Paese del giorno dopo; Dell’antimafia del giorno dopo, per cui diventiamo sensibili con particolari misura quando si verificano delle stragi di mafia o di omicidi di mafia. Non possiamo interrogarci neppure su questi fatti il giorno dopo. Quindi, diventa fondamentale che i governi costruiscano delle politiche che prevengano fatti come quello accaduto a Vittoria”. L’assessore alla Pubblica Istruzione, Piero Gurrieri, è cristallino nel dire che il tema della sicurezza deve essere prioritario negli interventi che il governo nazionale deve mettere in campo al fine di evitare tragedia come quella accaduta lo scorso 15 giugno nei locali dell’Istituto comprensivo “F.Pappalardo” dove fu uccisa Gianna Nobile, la professoressa di religione. In quel caso a premere il grilletto fu il bidello della scuola, Salvatore Lo Presti (a settembre sarebbe dovuto andare in pensione). Dunque, il tema della sicurezza assume contorni ben precisi e non può essere affrontato con superficialità. Questo aspetto della scuola è stato discusso all’indomani della giornata dedicata alla professoressa Nobile. Giornata che è stata caratterizzata da qualche piccola polemica e su cui Gurrieri mette la parola fine. “La giornata di ieri era una giornata dedicata al ricordo e basta. Non c’è spazio per altre questioni”. Poi tornando  sul tema della sicurezza dichiara “E’ chiaro che il tema della sicurezza nelle scuole deve essere affrontato ma è chiaro che non possiamo pensare di militarizzare  la scuola ma dobbiamo intervenire aumentando il controllo anche da parte del personale che opera nelle scuole. Noi abbiamo avviato un interlocuzione con il ministro Carrozza per cercare di porre la giusta attenzione alla tematica. Certo, nel caso della Nobile – precisa – chi ha agito lavorava nell’istituzione scolastica, ma c’è anche da dire che il personale che opera nelle nostre scuole è  responsabile, ligio al dovere e immune da ogni possibile problema. Ora – aggiunge – la questione, ad esempio, è quella di capire  quante persone entrano nella scuola, che gli estranei non possono farlo. Per questo  abbiamo chiesto al ministro Carrozza di poter verificare queste problematiche anche in collaborazione con le prefetture e le forze dell’ordine”. A questo aggiunge l’aspetto pedagogico – educativo.