Attualità Ragusa

Viaggiatori moderni, a Kamarina

L’esperienza di Carlo Belli

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Ragusa - Nel giugno 1956 Carlo Belli arriva, “sbucando da un bosco”, a Scoglitti. Deve raggiungere Camarina. E ci riesce, ma solo all’imbrunire. Ed è anche fortunato, perché in una serena giornata di giugno l’Astro si posa sul mare antico della colonia siracusa. Del viaggio in terra ipparina il grande giornalista riferirà poi in un libro che raccoglieva i suoi scritti relativi ad otto tappe siciliane. Belli, nato a Rovereto, era affascinato, anzi, innamorato, dell’antichità classica. In Puglia, in Calabria, ma soprattutto in Sicilia aveva trovato il suo personale eden.

Una figura di intellettuale a tutto tondo. Famoso come giornalista (con un ampio palmares di premi vinti in tutta Italia e per i tanti giornali ai quali collaborò nella lunga carriera), Belli era anche musicista (tantissime le sue composizioni ancora oggi eseguite), critica d’arte, critico musicale e soprattutto pittore. Soprattutto perché le sue sono opere oggi altamente considerate, anche se in vita il roveretano non volle mai organizzare mostre con le sue tele, eppure oggi è considerato tra i maestri dell’astrattismo, oltre che l’autore di un saggio, pubblicato giovanissimo negli anni 20, considerato ancora oggi la bibbia degli astrattisti.

Lo scritto di Carlo Belli sul viaggio (meglio sarebbe dire la visita) a Camarina del lontano 1956, è stato inserito dall’archeologo Giovanni Di Stefano (che del Museo archeologico di Camarina è il Direttore) in un testo dal titolo “Viaggiatori moderni a Camarina”, edito dalla Libreria Paolino di Ragusa. La presentazione del libro è prevista per le ore 17 di venerdì 10 gennaio nei locali della stessa Libreria Paolino in Corso Vittorio Veneto. Il libro sarà presentato dal giornalista Saro Distefano.


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