Un pezzo degli anni Cinquanta
di Redazione


Ispica – Un colpo studiato a tavolino. Nulla è stato lasciato al caso nel furto perpetrato nella notte tra sabato e domenica ai danni del castello, noto come ‘casino’ di Bruno di Belmonte, a Ispica. L’unica variabile che i malviventi non avevano calcolato è stata la presenza vigile dei carabinieri della locale Stazione, che regolarmente controllano a tappeto tutto il territorio per garantire sonni sereni ai cittadini.
Proprio la presenza dei militari dell’Arma, infatti, ha destabilizzato i ladri che, in fuga spericolata sulla strada Ispica-Pozzallo, inseguiti dai carabinieri, hanno abbandonato sulle rotaie l’autocarro Fiat sul quale era stata caricata l’antica carrozza del castello e si sono dileguati a piedi nelle campagne circostanti.
I carabinieri hanno lavorato ieri sul caso l’intera giornata. Il sopralluogo al castello è durato parecchio. L’inventario di quanto i ladri sono riusciti a portare via è lungo. Lo ha stilato, collaborando con i carabinieri, il proprietario, che, mentre veniva perpetrato il furto, si trovava nella capitale dove ha trascorso alcuni giorni. Questo fa supporre che chi ha agito lo abbia fatto grazie alla presenza di un basista che bene conosceva i suoi spostamenti.
Il castello è stato rivoltato come un calzino. All’appello mancherebbero suppellettili e monili antichi e in oro, quadri di valore, nonché la mitica Rolls Royce di famiglia, nota in città non solo per la sua bellezza e rarità, quanto anche perché protagonista di episodi che gli ispicesi non dimenticano, come quello che ha visto esaudire il sogno di un ragazzino di visitare il castello. Venuto a conoscenza del desiderio, Pietro Bruno di Belmonte mandò il suo autista in Rolls Royce a prendere il giovane per portarlo nella sua dimora.
I malviventi hanno forzato la cassaforte, che, però, era vuota. Per asportare il materiale avranno di certo effettuato più viaggi o, in alternativa, ci saranno stati più mezzi a operare in contemporanea. Malgrado pare non ci siano videocamere di sorveglianza, i militari, che non stanno tralasciando alcuna pista, stanno lavorando in maniera particolare su certi elementi. I ladri potrebbero avere lasciato impronte. Al vaglio la possibilità che qualche strada o immobile del circondario sia dotato di videocamera di sorveglianza che abbia ripreso il furto. Inoltre, la refurtiva, proprio per il suo valore e la tipologia, non è facilmente ricettabile. Certamente il mercato è specifico. Non si escluderebbe, quindi, che possa trattarsi di un furto su commissione.
Il comunicato dei carabinieri
Sta proseguendo l’attività d’indagine da parte dei Carabinieri della Compagnia di Modica per scoprire gli autori del furto avvenuto la scorsa notte a Palazzo Belmonte.
Solo nella serata di ieri si è riusciti ad inventariare tutta la merce asportata che si va ad aggiungere alla carrozza d’epoca già recuperata la scorsa notte dai Carabinieri di Ispica durante l’inseguimento dell’autocarro che la trasportava, successivamente abbandonati dai ladri per dileguarsi a piedi nelle campagne limitrofe.
Pertanto, oltre alla carrozza d’epoca, è stato asportato un ingente quantitativo di oggetti di valore tra i quali mobilio d’epoca risalente all’ottocento, diversi oggetti in oro e argento, numerosi quadri ad olio su tela e legno risalenti al seicento – settecento – ottocento, gioielli vari, nonché due auto, una Mercedes classe “A” ed una Rolls Royce d’epoca ed infine un’altra carrozza d’epoca.
Il valore della merce asportata dovrebbe aggirarsi intorno ai 150.000 €, solo in parte coperto da assicurazione.
Intanto, questa mattina, i Carabinieri hanno completato gli accertamenti tecnici per il rilevamento di eventuali tracce lasciate dai ladri all’interno del Palazzo Belmonte e per le quali bisognerà attendere gli esiti delle analisi.
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