Ragusa - Infiammazioni silenti di cui l’individuo non ha percezione immediata ma che si trasformano lentamente in patologie che rischiano di diventare croniche.
E in termini percentuali, tantissimo dipende da una corretta alimentazione e da un buon stile di vita. Sono stati il dott. Aronne Romano e il prof. Giovanni Scapagnini ad illustrare ieri sera a Ragusa i risultati di alcune interessanti ricerche scientifiche che evidenziano la necessità di operare scelte radicali soprattutto a tavola. I due illustri relatori sono intervenuti al convegno “Cibo & Patologie: se la tavola t’infiamma” promosso dalla Farmacia Guccione presso l’auditorium della Scuola Regionale dello Sport di Sicilia. I lavori, moderati dal giornalista Salvo Falcone, hanno visto anche la partecipazione del commissario Asp, Angelo Aliquò che ha poi concluso parlando della spesa medica e della necessità di far prevenzione per ridurre così i ricoveri oltre naturalmente a garantire condizioni migliori di vita ai pazienti. Il dott. Romano, fautore della “dieta zona”, ha ribadito che gli eccessi glicemici, dovuti all’introduzione di carboidrati con carichi medio-alti, rappresentano uno dei problemi più importanti a cui occorre prestare massima attenzione. “Spesso nelle diete più tradizionali, anche quelle dirette ai diabetici, si propone un uso non moderato di pasta e pane. Si tratta di carboidrati complessi come nel caso di 250 grammi di pasta che nei fatti è una ciotola di zucchero. Significa introdurre troppo glucosio facendo intervenire l’insulina, ma in questo modo la continua introduzione di zuccheri, camuffati da pasta, diventa una vera e propria dipendenza che porta anche all’infiammazione silente, ovvero il potenziale infiammatorio che si sviluppa a livello cellulare. L’introduzione di omega 3 permette di portare nel nostro corpo proprietà positive che consentono di combattere l’obesità, ridurre l’infarto, migliorare la circolazione sanguigna. Particolarità che sono proprie della dieta zona la quale, grazie al mix equilibrato di carboidrati, proteine e grassi, riduce l’infiammazione silente fino a far scomparire alcune patologie. Siamo, ma questa non è certo una novità, quel che mangiamo. Ecco perché occorre puntare più su carne magra, frutta, verdura, spezie, usare l’olio d’oliva senza eccessi e introdurre opportunamente e moderatamente i carboidrati. La dieta mediterranea prevede questo tipo di consumi ma è stata travisata e soprattutto per pane e pasta si abusa”. Il prof. Giovanni Scapagnini si è soffermato sul ruolo che hanno, su salute e longevità, sia i radicali liberi che l’infiammazione silente e per dimostrare che attraverso la corretta alimentazione e l’uso di determinati alimenti con specifiche proprietà permettono le riduzioni delle patologie, ha utilizzato interessanti ricerche condotte in varie zone del mondo. “In particolare nell’isola di Okinawa, in Giappone, risiede il maggior numero di centenari al mondo – ha spiegato Scapagnini - La loro è una dieta ipocalorica, molto vicino alla dieta zona, con utilizzo di curcuma, tuberi, alghe, pesce, verdure. Alimenti che, come nel caso del curry utilizzato da un elevato numero di indiani, ma anche delle arance rosse di Sicilia, fino al famoso frutto del Maqui, permettono di poter contare su un’elevata concentrazione di polifenoli, sostanze antiossidanti contenute soprattutto nel mondo vegetale, che permettono di attivare azioni fitochimiche in grado di aumentare la longevità preservando l’organismo dallo sviluppo di malattie croniche degenerative. Insomma il cosiddetto miglior invecchiamento, grazie ad elementi dalle proprietà antinfiammatorie che portano alla regolazione antiossidante. Un’azione biologica, diversa da quella farmacologica, che induce una risposta antiossidante come fosse una palestra nutrizionale che innesca nelle cellule le capacità di adattamento allo stress a cui sono sottoposte nel corso della vita”. La chiusura dei lavori è stata affidata agli organizzatori del convegno, i dott. Giuseppe e Luca Guccione che guidano la Farmacia Guccione di Ragusa. Hanno presentato l’intera equipe e ricordato che la farmacia da sempre si pone come avamposto sanitario del sistema nazionale e che guarda ormai da anni ai momenti di formazione e informazione quali strumenti utili per la crescita culturale e sociale della collettività.