Modica

Tiroide, le eccellenze nelle cure dell’ospedale Maggiore

Una task force

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Modica -  L’ospedale Maggiore di Modica punto di riferimento in provincia per la tiroide. È stato attivato il Centro medico-chirurgico per la patologia, che può contare su un’equipe multidisciplinare capace di garantire un servizio diagnostico, medico e chirurgico in un unico nosocomio.

Le alterazioni della tiroide sono frequenti, specie tra le donne. Per il 50-60% dei casi si tratta fortunatamente di alterazioni non gravi e della presenza di piccoli noduli, per lo più benigni, ma è necessario un costante controllo, per il quale era necessario recarsi fuori da Ragusa. L’anno scorso sono stati effettuati 180 interventi chirurgici fuori provincia, proprio perché mancava un centro per la tiroide.

È la dott.sa Claudia Scollo, endocrinologa, a occuparsi della parte medica, mentre il dott. Vincenzo Antonacci, di recente nominato direttore facente funzioni dell’U.O. complessa di Chirurgia, a curare l’aspetto chirurgico. “Le attrezzature di cui dispone il Maggiore sono tali da permettere di eseguire una tiroidectomia con standard europei – dice il dott. Antonacci -. Siamo in grado di garantire al paziente un intervento poco traumatico e mini-invasivo”.

Il primo passaggio avviene dalla dott.sa Scollo, che proviene dall’Arnas Garibaldi di Catania. È lei a occuparsi della diagnostica che passa dall’ecografia tiroidea all’agobiopsia degli eventuali noduli, che consente la diagnosi certa di malignità degli stessi. “La presenza di un Centro specializzato al Maggiore – dice la dott.sa Scollo – consente pure uno snellimento delle lunghe liste in altri nosocomi”.

Fortemente soddisfatto il direttore sanitario del Maggiore, dott. Piero Bonomo, che ha sottolineato gli alti livelli di professionalità raggiunti dall’ospedale. “Siamo riusciti a offrire un servizio diagnostico, medico e chirurgico di altissima qualità – dice – in linea con gli standard internazionali. La presenza di specialisti del calibro dei dott.i Scollo e Antonacci garantisce l’attivazione di un centro che ha le carte in regola per essere punto di riferimento per la provincia. Abbiamo già parlato con il presidente della Fimg, il dott. Giuseppe Caccamo, che ha apprezzato l’iniziativa e ha chiesto di potere, a breve discutere di casi clinici con l’equipe multidisciplinare. È nostra intenzione incontrare i medici di famiglia. I pazienti sono in contatto diretto con loro”.

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