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Roma, 9 mag. Massimo Krogh, uno dei difensori di Marcello Dell'Utri, nella sua arringa davanti ai giudici della Cassazione fa riferimento alla trasferta dell'ex senatore di Forza Italia in Libano. E, pur non citando mai Beirut, esordisce: "Dell'Utri è un uomo provato da venti anni di indagini. Non condivido la sua iniziativa ma dopo vent'anni può aver perso la testa e commesso una stupidaggine". Il legale, riferendosi alla sentenza della Corte d'Appello di Palermo che ha condannato Dell'Utri a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa, parla di "condanna ingiusta". Afferma Krogh: "Abbiamo una sentenza che ci propone un paradosso immotivato arrivando a sostenere che Dell'Utri tradì il suo migliore amico per aiutare la mafia. C'è addirittura ci è arrivato a dire che Berlusconi nel processo si sarebbe dovuto costituire parte civile". La difesa di Dell'Utri chiede l'annullamento dell'Appello bis e, in subordine, punta alla prescrizione che, in base ai calcoli fatti, dovrebbe maturare soltanto a fine luglio.
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