Siracusa - L’ex sovrintendente Orazio Micali reintegrato negli uffici di piazza Duomo. È questo lo scenario delineato dal tribunale del lavoro che ha accolto il ricorso presentato dal funzionario regionale dopo la decisione dell’assessorato regionale ai Beni culturali di cambiare la guida della sovrintendenza cittadina. La decisione del tribunale arriva come un fulmine a ciel sereno anche perchè subito dopo l’estate era arrivata la nomina di Beatrice Basile a sovrintendente.
La sentenza prevede il reintegro di Micali, a cui verrebbe «restituito» il proprio posto tornando a dirigere l’ente regionale, guidato per un anno e mezzo, nel periodo compreso dall’aprile del 2012 fino allo scorso mese di ottobre. Il periodo di direzione di Micali è stato segnato da violenti polemiche e anche una singolare protesta organizzata da un gruppo di imprenditori, con in testa Massimo Riili, attuale presidente provinciale dell’«Ance», l’associazione nazionale dei costruttori edili. Quel sit-in in piazza Duomo fu organizzato proprio per difendere la posizione di Micali e per chiederne la conferma. Ma a difesa di Micali si schierarono anche il gruppo parlamentare dell’Udc all’Ars e i deputati regionali Pippo Gianni e Vincenzo Vinciullo.
Nel periodo di permanenze in città dell’ex sovrintendente anche violenti scontri interni con funzionari e dirigenti degli uffici di piazza Duomo. Compatto anche il fronte delle associazioni ambientaliste che con un duro documento ne avevano chiesto la rimozione.
Lo scorso mese di settembre era poi arrivata la direzione dei dirigenti con l’assessorato ai Beni culturali che aveva deciso di dare una svolta alla guida della sovrintendenza nominando Basile. Proprio la nuova sovrintendente, il giorno dell’insediamento aveva parlato di una «resurrezione» per l’ente regionale di piazza Duomo e della volontà di «recuperare il bene con la città». Un percorso, quello di Basile, che potrebbe adesso essere stato bruscamente interrotto dal tribunale.