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In particolare, secondo il giudice le ''numerose criticità gestionali'' che si sarebbero ''evidenziate'' nella ''gestione amministrativa praticata dal Sig. Pizzuto'' che la farebbero ''reputare non conforme ai canoni previsti che disciplinano la corretta amministrazione dell'Ente e, quindi, incompatibile con la permanenza nell'incarico in questione'' sono state "solo genericamente asserite dal provvedimento di revoca". Mentre il richiamo dei precedenti atti procedimentali del decreto presidenziale include "anche quelli già sospesi da questo Consiglio con ordinanza 13 dicembre 2013, n. 866, che, in quanto tali, vanno invece considerati inefficaci". "Questa mattina stessa abbiamo comunicato l'ordinanza alla presidenza della Regione, all'Avvocatura dello Stato ed al Parco dicono i legali e da lunedì Pizzuto può tornare al lavoro. Abbiamo pure richiesto il pagamento della condanna alle spese e la trasmissione degli atti alla Procura della Corte dei conti. I provvedimenti della Presidenza reiteratamente ritenuti illegittimi evidenziano un'amministrazione regionale ormai allo sbando ".
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