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Movida a Marina di Ragusa, la guerra del Tar

Chi vuole il baccano e chi no

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Ragusa - Che si aprano le danze, "estate" è stata fatta. Il Tar di Catania ieri pomeriggio ha sospeso gli effetti dell'ordinanza antirumore emanata dal sindaco di Ragusa, Federico Piccitto e su cui alcuni esercenti di Marina di Ragusa avevano presentato ricorso. L'amministrazione aveva già nominato il proprio legale per resistere in giudizio che però non ha fatto in tempo a sottoporre le controdeduzioni dell'ente all'attenzione del Tar. Il giudice del Tar, con molta rapidità, ha nel frattempo esaminato e accolto il ricorso nel senso che ha dato la sospensiva per entrare nel merito nella seduta del prossimo 24 settembre.
In pratica, secondo il giudice del Tar (il decreto è arrivato al termine della seduta monocratica), non ci sarebbero i motivi di urgenza e di tutela della sicurezza pubblica riferibili agli articoli 50 e 54 del decreto legislativo 667/2000 che erano stati addotti nell'ordinanza restrittiva che prevedeva lo stop della musica all'una di notte dalla domenica al venerdì e alle due di notte il sabato.
Troppo poco, era stato lamentato dal "popolo della notte" con l'ordinanza antirumore divenuta nei fatti ordinanza antimovida. Da qui il ricorso di alcuni esercenti costituiti in comitato spontaneo "Pro movida". Ieri sera festeggiamenti e brindisi nei locali con la promessa comunque di metter musica ma evitando di arrecare disturbo.
"La legge è chiara, sono i Comuni che devono adeguarsi alle norme nazionali e non modificarne i contenuti con proprie ordinanze - commenta il portavoce del comitato, Antonello Firullo - C'è il limite della diffusione sonora per quanto riguarda i decibel. Ma se ci sono impianti sonori adeguati e si dimostra che non si disturba, allora si può mettere musica anche tutta la notte. La sospensiva del Tar sull'ordinanza del Comune è per me una soddisfazione personale. Aveva avvisato i sindaci che le loro ordinanze erano viziate da profili di illegittimità. I nostri legali avevano visto giusto e il Tar ha dato la sospensiva. Ciò significa che ha ravvisato motivazioni reali. Va detto che sull'ordinanza di Ragusa sono state redatte le anche degli altri Comuni dunque anche quelle andrebbero considerate sospese".
Ma quali sono le motivazioni alla base della sospensiva del Tar? Ecco cosa scrive nel decreto il giudice: "Ritenuto che nella fattispecie di cui in causa non è dimostrata la sussistenza delle eccezionali ed urgenti necessità di tutela della salute pubblica e dell'ambiente, impreviste e non prevedibili, che costituiscono presupposti indefettibili per l'esercizio da parte del sindaco del potere di cui agli articoli 50 e 54 del decreto 267/2000, e ritenuto altresì che dall'adozione del provvedimento impugnato possono derivare gravi ed irreparabili danni per i ricorrenti, accoglie la domanda e per l'effetto sospende il provvedimento impugnato fino alla data del 24 settembre", data in cui è stata fissata la trattazione collegiale della camera di consiglio.
Il Comune, appresa la notizia, procederà con delle controdeduzioni e chiederà la revoca del decreto. "Va detto che il Tar si è riunito in sezione monocratica e non collegiale - spiega il sindaco Federico Piccitto - e ha guardato solo al ricorso dei ricorrenti, senza le nostre controdeduzioni che invieremo presto, chiedendo la revoca del decreto. Dopo, aspetteremo il giudizio finale e se verrà mantenuta la sospensione ne prenderemo atto. Di contro ci occuperemo in Consiglio del piano di zonizzazione e del regolamento acustico di cui finora non si è occupato nessuno. Va comunque detto che l'ordinanza era nata dalla concertazione in Prefettura a tutela delle esigenze di tutti, residenti, turisti, locali".


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