Modica - È scandalo a Modica per presunto voto di scambio nelle ultime elezioni amministrative per il rinnovo del Consiglio comunale di palazzo San Domenico. Della pesante accusa deve rispondere il consigliere comunale Concetto Puccia, più noto come Massimo, 43 anni, ora militante tra le fila del Nuovo centrodestra.
Per lui, difeso dall’avvocato Enrico Platania, e per il padre Giorgio, 65 anni, difeso dall’avvocato Mario Caruso, è giunto il decreto di citazione diretta a giudizio. A disporlo è stato il Pubblico ministero del tribunale di Ragusa Gaetano Scollo.
Lo scambio di voto sarebbe avvenuto attraverso la promessa a due ex netturbini di riassunzione nell’impresa ecologica di cui Giorgio Puccia è titolare in cambio del loro voto e di collaborazione e coinvolgimento attivo nella campagna elettorale.
Sulle accuse, ovviamente, si dovrà fare piena luce. La prima udienza del procedimento è fissata per maggio 2015.
Il 41enne A.R. e il 37enne O.S., entrambi modicani, parti offese nel processo, rappresentati dall’avvocato Piero Sabellini del Foro di Modica, erano stati licenziati dall’impresa ecologica Puccia, che gestisce dal 2008 il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani a Modica. In seguito avevano impugnato il provvedimento di licenziamento dinanzi al giudice del lavoro del tribunale di Modica.
Stando alle parti offese, Puccia senior, in qualità di legale rappresentante della ditta di nettezza urbana, e il figlio Massimo, candidato consigliere alle elezioni amministrative, avrebbero promesso a entrambi in cambio del loro voto la reitegrazione nei loro rispettivi ruoli professionali che ricoprivano nell’azienda modicana prima del licenziamento.
Ai due netturbini sarebbe stato anche richiesto dai due Puccia di procacciare altri voti tra amici, parenti e conoscenti e di prendere parte attiva alla campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio comunale pro Massimo Puccia, sì che potesse più agevolmente essere rieletto.
Questo ruolo attivo si sarebbe dovuto esplicare con la diffusione in città dei “santini”, ovvero dei volantini elettorali, e vigilando sui manifesti elettorali affissi in città, per scongiurare che venissero coperti o strappati da qualche contendente.
I due ex operatori ecologici, infine, avrebbero dovuto fare il giro delle sezioni per rilevare via via, per conto di Puccia, le preferenze accordate al candidato. Il decreto di citazione diretta a giudizio scaturisce dalle querele che furono presentate dai due operatori ecologici nell’agosto del 2013.
Il più amato dai modicani
E’ stato il primo degli eletti alle ultime amministrative. Massimo Puccia ha sbaragliato tutti gli altri consiglieri, di qualunque partito e ha conquistato il primo dei seggi che sono stati attribuiti al Partito delle Libertà.
Anche prima delle ultime elezioni amministrative ha sempre svolto un ruolo politico attivo a palazzo San Domenico e in città, interessandosi di diversi problemi, dai più piccoli, che riguardano singole contrade o vie, facendosi interprete e portavoce dei problemi dei cittadini, presentando interrogazioni all’indirizzo del sindaco e mozioni varie, a quelli più grandi, come, tra gli altri suoi interventi, la sua ferrea opposizione alla costruzione di palazzine nella zona adiacente all’alveo di Pozzo dei Pruni al quartiere Fontana, proponendo progetti alternativi.
Su questo tema Puccia arrivò ai ferri corti con l’allora sindaco Antonello Buscema, nel periodo in cui si stavano effettuando diversi incontri tra l’Amministrazione comunale e i residenti del popoloso quartiere, preoccupati per il progetto che l’Amministrazione stava portando avanti riguardo a una riqualificazione del quartiere attraverso la costruzione di nuovi edifici e centri commerciali.
Nel dicembre del 2013 Puccia ha lasciato ufficialmente il Pdl per aderire al Nuovo centrodestra di Angelino Alfano. Con la sua adesione si è costituito il gruppo in Consiglio comunale.