Modica - Il centenario della grande guerra è stato commemorato, questa mattina, con una ricca e articolata manifestazione tenutasi al Teatro Garibaldi.
Il sacrificio di 644 modicani, iscritti nell’albo d’oro provinciale dei caduti in guerra (722 in quello reso noto dallo Stato) è stato ricordato con la lettura dei nomi dagli studenti del Liceo Classico “Galilei-Campailla”, che insieme alle quinte classi degli istituti superiori della città, hanno riempito, in ogni ordine di posti, il Teatro.
Il sipario si è alzato con l’inno nazionale della Brass Band, diretta dal prof. Mirko Caruso, del Liceo musicale e quindi i saluti di rito del sindaco, Abbate, che ha ricordato il contributo che la città ha dato a questo evento epocale che ha cambiato il corso della storia dell’umanità e del come si ha il dovere di conservare la memoria di quanti in combattimento o per le ferite subite hanno pagato con il sacrificio più alto l’amore per la patria.
Una guerra durata quattro anni, tre mesi e quattordici giorni il cui bilancio è di 26 milioni di morti (dodici milioni nelle trincee e quattordici milioni periti per le conseguenze dello scontro bellico).
L’Italia, facente parte del blocco dell’intesa con Regno unito, Russia e Francia, partecipò con sei milioni di persone registrando più di un milione di morti. All’immenso capitale umano impiegato sono stati spesi 157 miliardi delle vecchie lire che hanno pesato sul bilancio dello stato sino al 1980.
Sul senso della memoria si è soffermato l’assessore alla Cultura Orazio Di Giacomo che giustamente ha sottolineato come anche chi è rimasto a casa ha pagato il suo prezzo di sacrificio, di tribolazioni e di sofferenze. Ed è proprio a Modica, come nel resto della Sicilia, che una generazione è stata falcidiata: in guerra, per le pene capitali e per le malattie. Il prof. Giancarlo Poidomani dell’Università di Catania di questo ha parlato: del lutto e della memoria. Ne fanno testimonianza il monumento ai caduti nel centro della città e il ricordo che va sempre reso vivo e mantenuto nelle giovani generazioni.
L’evento ha avuto il suo momento di spettacolo con la lettura drammatica, da parte di otto attori, di documenti di guerra e di testi tratti di grandi autori del passato e contemporanei.
Il Teatro Utopia di Giorgio Sparacino ha drammatizzato, leggendoli, alcuni testi raccolti dai tragici e dai lirici greci, poesie di autori moderni, compreso Terra Matta del chiara montano Vicenzo Rabito, raccolti attorno al titolo “ d’Ares i cruenti riti…funesti ai mortali”. La regia è di Giorgio Sparacino.
Una singolare coreografia, adeguata al tema, è stata interpretata dalla Khoreios di Caterina Abela con “Marcia funebre” di Sergio Carrubba e “Amara Terra Mia” di Domenico Modugno.
Il maestro Sergio Carrubba ha regalato alla fine una sua composizione, eseguendola al pianoforte, dal titolo “Meditazione”.
Lo spettacolo di lettura drammatica, integrale di“D’Ares i cruenti riti…funesti ai mortali”, si replicherà la sera alle ore 20.00 con ingresso libero al Teatro Garibaldi.
La manifestazione si è conclusa con un corteo molto partecipato di studenti, amministratori, rappresentanti delle forze dell’ordine, che dal teatro Garibaldi ha raggiunto il monumento ai caduti dove il sindaco ha deposto, sulle note del silenzio, una corona d’alloro.
Foto di Giovanni Antoci