Cultura Milano

L’arte di Li Ping dalla Cina oggi a Milano

Una mostra in via Lupetta



Milano - Li Ping ha studiato arte in Cina e completato la sua formazione all’Accademia di Bologna. Di premio in premio questo giovane prodigio cosmopolita dell’arte asiatica ha attraversato metaforicamente il globo toccando il Messico, planando di nuovo in Cina e riprendendo i propri passi verso l’Europa, più precisamente Milano, alla MA-EC MILAN ART di Via Lupetta, dove oggi è presente con una personale dal titolo “Linearità e Semplicità nel tutto”, curata da Alessia Locatelli.
Luminoso e sfolgorante il pennello di Ping solca la tela come un nastro dall’estro armonico, eppure gloriosamente rigoroso e disciplinato.
Trentacinque abbaglianti tele, eseguite fra il 2014 e il 2015, di medie e grande dimensione, campiscono il profilo della galleria lombarda raccontandovi, in un linguaggio appassionante, denso di euritmie intime, le pulsioni che riempiono l’immaginario dell’artista in precoce indagine di un solstizio perfetto fra natura e cose, materia ed essenza.
La visione di Li Ping ambisce oggi ad esplorare un nuovo confine dello Yin e Yang dei nostri tempi dell’arte, sussurra la lingua dell’optical di Vasarely, interrompe la geometria di Kandinsky, accarezza Mondrian, rivede Klein, legge Fontana.
Così, allo stesso tempo, egli sceglie di riconvertire a nuova vita le tinte generose del Sol Levante, il loro impeto sensoriale, accogliente, serico, che abbraccia corposamente il ciglio dell’osservatore, rimandando, equamente, piccole scintille ai vigori di Rothko, dilatandone e sfumandone a tratti, noncurante di ogni gravità, la prospettiva in 3D.
È affascinante oggi osservare le tele di Li Ping, un diaframma intenso del dialogo appassionato fra Oriente e Occidente, che ci inducono a rileggere la spontanea meraviglia di Frate Odorico Mattiuzzi, dalla Cina nel 1318: “Et veramente questa è de le migliori terre che sia oggi al mondo, di tutto quello che vuole el corpo dell’uomo. Et molte altre cose si potrebbe dire di questa terra…”.
Pochi giorni ci separano dalla chiusura della mostra; se passate da Milano non dimenticatevi di Li Ping: una porta d’Oriente che tutti dovrebbero varcare.


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