Scicli - In questi giorni la Stampa locale registra a Scicli un nuovo caso di esorcismo.
Mi viene subito da pensare, magari con un disinvolto e mefistofelico sorriso sotto i baffi, che la città sia davvero caduta in preda del Maligno.
Come nel primo caso, che fece balzare agli onori della cronaca Scicli, anche per questo sono intervenuti i locali carabinieri allarmati dalla potenza urlatrice della persona posseduta.
Io non sono prete e non ho alcun incarico come esorcista ma ho molto investigato il fenomeno da laico credente e da diplomato in Scienze Religiose.
Ebbi, tra l’altro, la fortuna di avere come professore di teologia Dogmatica proprio un famoso esorcista.
Più volte, dunque, affrontai l’argomento con lui.
In quel tempo ero un avido lettore dei libri di Padre Amorth, celeberrimo e noto esorcista, allievo di padre Candido Adamantini che per un’intera vita fu l’esorcista della diocesi di Roma.
L’esorcismo è stato praticato sempre nella Chiesa. Sia in quella dei primi secoli, sia in questa nostra Chiesa moderna.
Per non andare molto in là con gli anni, Papa Giovanni Paolo II compì degli esorcismi e Padre Pio esorcizzava con molta frequenza.
Il Demonio, per chi ci crede, esiste e fa parte del mondo visibile e invisibile.
Per chi non crede, il demonio semplicemente è una stupida credenza elaborata dalla superstizione dell’uomo.
Ê molto sottile, infatti, la discriminante che separa la superstizione dalla fede, la magia dalla malattia.
Il mio professore esorcista amava sempre ripetermi che il vero esorcismo è la preghiera della Chiesa, fatta nel nome di Gesù, sono i suoi Sacramenti. Che non esiste esorcismo più grande se non quelli. Chi libera dal peccato è Cristo e lo fa nel silenzio delle coscienze, lontano dai riflettori di una più o meno ricercata (e perciò veramente diabolica) visibilità, evitando di usare del mandato se non in casi veramente conclamati di possessione diabolica.
Io non conosco l’esorcista, non conosco la persona posseduta.
So, però, che prima di qualsiasi esorcismo un uomo pio e di fede ha il dovere d’interrogarsi sul caso, di richiedere opportune verifiche e conferme delle discipline mediche che potrebbero essere coinvolte in quella particolare fattispecie.
Padre Amorth spesso si confrontava con psichiatri e psicanalisti e agiva solo “dopo” che la scienza si dichiarava impotente.
Così dovrebbe fare qualsiasi vero esorcista. Tutto questo è stato fatto? Spero di sì.
Il ricorso frequente a questo sacramentale (due esorcismi a distanza di pochissimi giorni l’uno dall’altro), però, in tutta sincerità e con tutto il rispetto per il delegato del vescovo che l’ha amministrato, mi appare sospetto, anche perché in entrambi i casi i fatti si svolgono in chiese molto frequentate e in posizione assolutamente centrale.
Chi ha compiuto gli esorcismi forse non ha tenuto conto, magari in buona fede, della forte suggestione che questi riti giustamente avrebbero prodotto nella comunità religiosa locale.
Le anime deboli potrebbero essere state particolarmente turbate e non in grado di cogliere il lato profondamente liberatorio del gesto pasquale o confonderlo con la magia e con la superstizione.
Che è proprio, per fede, ciò che il Maligno desidera.
A tutto questo si è pensato?
Tra l’altro, ogni esorcismo dovrebbe essere sostenuto da una corale e forte preghiera comunitaria, da una catechesi preliminare opportuna del popolo di Dio, da penitenze e digiuni, da una perfezione spirituale che pone l’esorcista al riparo da qualsiasi contromossa del Maligno.
Io non so, pertanto, se tutti questi prudenti accorgimenti siano stati adottati. Nel caso in cui, invece, ci sia stata leggerezza o poca prudenza, invito con parole accorate il vescovo di Noto, vero esorcista e pastore della Diocesi, responsabile delle anime a lui affidate davanti a Dio, a vigilare in particolare su questa delicata e speciale delega.
Personalmente vorrei invece sentire parlare di angeli più che di demoni e di posseduti.
Ce ne sono tanti nelle nostre comunità cristiane locali. Ci stanno accanto in silenzio in persone meravigliose, consapevoli di non essere riconosciuti ma sicuri nel volere il nostro bene.
Ci guidano per il giusto cammino e, al contrario del diavolo, non rivelano mai il loro nome.
di Un Uomo Libero.
Sullo stesso argomento:
Se il problema è il cognome. Audi, patrimonio dell’umanità
Charlie e Sophia. Se la differenza di età tra uomo e donna è di 45 anni
“Mamma, sono vivo”. Una lettera lanciata dall’aereo sul Pisciotto
“Più bella cosa”, Michelle Hunziker: "Scritta da Eros prima di conoscermi"
Il matrimonio. Quando lo sciclitano Ezio Caruso sposò la romana Alda Fendi
Napoli, il Maschio e la Venere. La cultura ha battuto la microcriminalità
Luciano Canfora: “Proporzionale puro potrà riportare gli italiani al voto"
Parousia. La parola presenza in “E ti vengo a cercare” di Franco Battiato
Capossela: “Ai funerali si arriva sempre in ritardo”
La Febbre. Giorgio Armani. Chi è quell’anziano in vetrina?
© Riproduzione riservata