Venerdì in Cassazione ricorso per la scarcerazione di Veronica
di Redazione

Santa Croce Camerina – Riprenderanno probabilmente a giugno le operazioni peritali di trasferimento e “traduzione” dei 60/70 terabite delle registrazioni dei 41 impianti di videosorveglianza che hanno ripreso il 29 novembre 2014, e nei giorni precedenti, i movimenti di Veronica Panarello, la donna accusata di aver ucciso il figlio Loris a Santa Croce Camerina. Secondo quanto si apprende da fonti qualificate, i tempi si allungano non solo per la difficolta’ di trasferire in copia i dati presenti nei dispositivi -cosa per cui sono state acquistate delle attrezzature ad hoc- ma anche per il seguente passaggio tecnico, volto a convertire e rendere fruibili i dati. Si presume che le operazioni non finiranno prima di luglio. Slitta dunque la riconsegna dei server sia pubblici, sia privati. E’ probabile che, per questo, anche il termine della chiusura delle indagini possa prolungarsi.
Venerdì Cassazione decide sulla scarcerazione di Veronica
E’ stata intanto fissata per venerdi’ l’udienza in Cassazione sul ricorso con cui si chiede la scarcerazione di Veronica. Il Tribunale dei minori di Catania, che ha disposto la perizia sulla capacita’ della donna nel procedimento per l’affido del fratellino di Loris, non ha provveduto ancora alla sostituzione del perito Marcello Gioacchino Gugliotta, che dopo avere iniziato gli esami previsti, ha rinunciato all’incarico. Nei giorni scorsi, intervistato da alcune trasmissioni televisive, il legale di Veronica Panarello, Francesco Villardita, ha sostenuto che il bambino “e’ stato ucciso al Vecchio Mulino e non in casa, perche’ dal soffocamento alla rottura della scatola cranica avvenuta in limine vitae, sarebbero passati quattro, cinque minuti”. Cio’, secondo la difesa di Veronica, sarebbe in palese contrasto con la ricostruzione temporale del delitto effettuata dagli inquirenti e scagionerebbe la donna.
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