Chiaramonte Gulfi - Consiglio comunale aperto alla cittadinanza ieri sera a Chiaramonte per parlare, finalmente, di rifiuti e raccolta differenziata. In un’inedita ex sala del giudice di pace, infatti, si è svolta una sessione “speciale” del consiglio per presentare il piano d’intervento del servizio igiene urbana. Sono state presentate, infatti, le linee guida di un piano che rivoluzionerebbe il sistema della raccolta dei rifiuti. Ebbene precisare che si tratta di linee guida, ancora passibili di modifiche, ma comunque già trasmesse in Regione per l’approvazione. Non è stata solo l’unica novità: nuovo piano, nuovo segretario comunale. Finito il periodo di reggenza del dottor Francesco Cardaci (che torna a fare il vice-segretario), è subentrato per un ulteriore periodo di reggenza (che dovrebbe durare fino alla fine dell’estate), il dottor Giampiero Bella, già vecchia conoscenza del Comune di Chiaramonte, in attesa che venga nominato ufficialmente un nuovo segretario. Assenti i consiglieri Picone, Lauria e Occhipinti Salvatore. Fra il pubblico operatori del settore, semplici cittadini, rappresentanti della CNA e del Movimento Cinque Stelle. I lavori iniziano con le parole del sindaco Vito Fornaro che spiega le ragioni che hanno portato alla scelta di effettuare un consiglio aperto: “Questo consiglio nasce dall’esigenza di presentare alla città il nuovo piano d’intervento, già inviato alla Regione. E’ un piano innovativo. Spiegheremo, infatti, qual è la nostra idea e che cosa intendiamo noi per riciclo e differenziata”. Il piano è stato redatto dalla società ESPER (ente di studio per la pianificazione ecosostenibile dei rifiuti), nota in tutta Italia per aver operato già in altri Comuni sia del sud Italia che del nord, a cui è stato dato un incarico diretto. A farsi carico della spiegazione al pubblico, il dottor Attilio Tornavacca, direttore della ESPER e l’ingegnere Andrea Cappello. Tornavacca, spiega: “Gli obiettivi che vogliamo raggiungere a Chiaramonte non sono solo quelli relativi al sistema di raccolta porta a porta, ma premiare economicamente gli utenti che si impegnano veramente nella differenziata e avvicinarci così ai modelli più virtuosi”. Ma qual è la differenza sostanziale fra una “normale” differenziata e quella proposta dal piano? Tornavacca spiega: “Il nostro obiettivo è ridurre a monte i rifiuti da riciclare proponendo una raccolta di qualità”. Un concetto che all’apparenza può sembrare astruso ma che in realtà ha una sua raison d’etre se ad una differenziata di qualità si applica il sistema della tariffazione puntuale. Al posto dell’attuale sistema di tariffazione, infatti, il Comune si dovrebbe dotare di un sistema di tariffazione (detta appunto puntuale) che consiste nel pesare esattamente i rifiuti indifferenziati prodotti da ogni singola utenza domestica. Meno rifiuti si producono, meno si paga. Questo sistema è stato applicato in diversi Comuni d’Italia e in effetti i dati portati ieri sera dalla società parlano di un notevole calo di produzione degli indifferenziati in quanto si innescherebbe un meccanismo virtuoso che induce la gente a differenziare il più possibile i materiali e ad usare sistemi di acquisto dei beni in maniera completamente differente rispetto all’uso comune: vuoto a rendere, contenitori bio, materie acquistate a chilometro zero per evitare gli imballaggi. Ma, naturalmente, il cambiamento proposto dal piano non si ferma qui: come incentivare, infatti, gli operatori che si occupano della raccolta dei rifiuti a non commettere errori? Il piano, infatti, propone un sistema che dia un premio di produttività agli operatori che controllano in maniera appropriata i rifiuti. Tutto il piano, insomma, è pensato alla luce di questi valori strategici. Verrebbero completamente eliminati i cassonetti e le campane e al loro posto verranno dati dei contenitori impilabili, pensati anche per i condomini. Il servizio porta a porta avverrebbe, infatti, su tutto il territorio Chiaramontano suddiviso idealmente in una zona interna (centro storico) e zona esterna (frazioni). Per ammortizzare i costi del trasporto dei mezzi e considerando la vastità del territorio, il servizio porta a porta nella zona esterna avverrebbe due o tre volte a settimana ma gli utenti saranno dotati di contenitori più grandi. Fondamentale per avviare il piano, sarà istituire un centro di raccolta comunale funzionante con accanto un centro per il riuso: chiunque voglia portare materiale di cui vuole liberarsi può lasciarlo al centro di riuso a disposizione degli utenti che possono prenderlo gratuitamente: ciò che per una famiglia è ormai considerato un rifiuto (vecchi elettrodomestici ancora funzionanti, giocattoli e via dicendo), può diventare prezioso per qualcun altro. Per quanto riguarda le società che concorreranno all’appalto del servizio, il piano è pensato in modo da applicare il classico sistema del bastone e della carota: se non si raggiunge l’obiettivo del primo anno (nelle previsioni circa il 60% di riciclo), il 50% dei costi viene addebitato alla società stessa. Se invece gli obiettivi vengono raggiunti, viene dato alla società un premio di produttività che però non potrà essere incassato come utile d’impresa, piuttosto dovrà essere redistribuito fra gli operatori che hanno lavorato bene. In merito a questo proposito, Tornavacca dichiara: “Questa formula di gara è già stata applicata in altri comuni d’Italia e anche il TAR ci ha dato ragione”. A fine relazione sono stati tanti gli interventi effettuati sia dal pubblico che dai consiglieri che hanno chiesto maggiori delucidazioni, chiarimenti e posto ulteriori domande.
di Irene Savasta
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