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Robustelli in mostra a Napoli

A Castel dell'Ovo

https://www.ragusanews.com/resizer/resize.php?url=https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/29-05-2015/1432884728-0-robustelli-in-mostra-a-napoli.jpg&size=401x500c0 Un'opera di Robustelli


Napoli - Con il patrocinio del Comune di Napoli e del Centro Studi – Archivio Pier Paolo Pasolini della Fondazione Cineteca di Bologna. Giovanni Robustelli presenta Medea, da Pasolini. Napoli, Castel dell’Ovo 31 maggio – 4 luglio 2015 mostra a cura di Leo Lecci organizzata da Phoenix Tour.

Negli splendidi spazi di Castel dell’Ovo a Napoli si inaugura domenica 31 maggio una mostra personale dell’artista Giovanni Robustelli che si è ispirato al film Medea (1969) di Pier Paolo Pasolini. La mostra, organizzata da Phoenix Tour e curata da Leo Lecci, ha il patrocinio del Comune di Napoli e del Centro Studi – Archivio Pier Paolo Pasolini della Fondazione Cineteca di Bologna.
Robustelli, che ha sempre amato profondamente l’universo pasoliniano, ha realizzato quaranta opere, in dimensioni differenti e con tecniche diverse: si va da pannelli piccolissimi, di 10×10 centimetri, a grandi tele di 5×3 metri, su cui l’artista ha lavorato in acquerello e grafite, olio e vernici sintetiche. Come ha scritto Roberto Chiesi, responsabile del Centro Studi Pasolini di Bologna, in un testo del catalogo, «Come lo scrittore-regista aveva inventato una forma nuova dal testo di Euripide, così Robustelli ha creato un ciclo figurativo ispirandosi alle immagini e soprattutto all’iconografia della Medea pasoliniana. Le composizioni di Robustelli, infatti, non rimandano alle inquadrature del film di Pasolini ma sono altrettanti quadri autonomi di un mondo espressivo originale, visioni che l’artista ha eseguito con tecniche miste, passando dalla ‘povertà’ delle penne a sfera a punta sottile, le bic dell’uso quotidiano, alla pittura ad olio.

Nella mostra, ricorrono alcune varianti dell’immagine di Medea destatasi dopo la prima notte d’amore con Giasone, ispirate alla sequenza in cui la donna contempla con dolcezza trasognata il corpo addormentato dell’uomo che seducendola l’ha strappata alla sua cultura, alla sua famiglia e alla sua terra. Nel film, Medea guarda Giasone con l’emozione di una donna che ha scoperto la carnalità maschile. Nella fantasia di Robustelli in quella dolcezza si addensa anche un sentimento materno e Medea sembra la Madonna durante il compianto sul Cristo morto, ossia diviene un’immagine su cui quasi se ne sovrimprime un’altra, un archetipo della pietà materna. Ma ovviamente è anche e soprattutto l’immagine di un’amante che osserva il corpo dell’amato nel silenzio, nella solitudine di un risveglio che appartiene solo a lei. Un risveglio che Robustelli immerge nel blu notturno, mentre il giallo dell’alba si sta diffondendo all’estremità destra. In un altro dipinto, lascia che i cromatismi del corpo di Giasone invadano anche la figura della maga, con il viso sempre immerso in tinte scure».

La mostra si inaugura domenica 31 maggio a Castel dell’Ovo a Napoli. Parteciperanno all’inaugurazione, oltre all’artista, Gaetano Daniele, Assessore alla Cultura del comune di Napoli, Roberto Chiesi e Leo Lecci. La mostra resterà aperta fino al 4 luglio. All’interno del percorso espositivo verrà anche proiettato un breve documentario, realizzato da Vincenzo Cascone, con il contributo di Enrico Ghezzi e di Roberto Chiesi, che espone diversi aspetti della mostra come percorso intellettuale, affrontando l’aspetto critico del film di Pasolini, il dialogo tra pittura e cinema, e ulteriori spunti per nuovi percorsi artistici e antropologici.
L’ingresso è libero. Gli orari di apertura sono: feriali 9,30 – 19,30 festivi 9 – 14


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