Vittoria - Giovanni Amato, trombettista di fama europea, ha confermato il trend di un “Vittoria Jazz Festival” di grande impatto artistico. Dunque, non si non smentisce il pronostico di un’ottava edizione di successo.
Nonostante la mancata erogazione della corrente elettrica, per una decina di minuti, a causa di un black-out improvviso, la serata scorre felice per i numerosi spettatori giunti a Piazza Henriquez, quartier generale della rassegna, ad ascoltare i virtuosismi di Giovanni Amato. Il trombettista salernitano si esibisce sul palco in formazione “quartet”: con Pietro Lussu al piano, Dario Deidda al basso e Giovanni Scasciamacchia alla batteria. Un “quartet” che, dopo un’ora e mezzo di gustoso jazz, è pronto ad accogliere il suo “quinto” elemento, ovvero il direttore artistico del festival, Francesco Cafiso.
Il duetto Cafiso-Amato rende ancora più calorosa l’ovazione del pubblico. Un duetto che rafforza il sodalizio artistico tra i due musicisti, che già vantano una robusta collaborazione. Infatti, Giovanni Amato suona nel gruppo di Cafiso nel disco “La Banda”, che fa parte del nuovo cd “3” del giovane sassofonista vittoriese. Amato ritornerà nell’ultima serata del festival per suonare insieme a Buzzurro e a Cafiso per il concerto finale.
Ma la fine del concerto non è la fine della rassegna. Infatti, l’interno dell’Enoteca Regionale, sulla cui facciata viene proiettato un “mapping” della città, ospita la “Jam Session” del sestetto guidato da Primavera e Presti. Che si era esibito la sera precedente, in versione “Jazz Club”.
Stasera, a Piazza Henriquez, il pubblico sarà deliziato dalla musica suonata dal pianista cubano Alfredo Rodriguez. E prima di assaggiare i ritmi caraibici di Rodriguez, sarà proiettata la seconda parte di “Steve Plays Duke” (Italia 1999), documentario girato da Ciprì e Maresco, in programma nell’ambito del “Vittoria Jazz & Blues Film Festival”, la cui direzione artistica è firmata da Giuseppe Gambina.
Infine, gli appassionati di “arte” possono visitare, all’interno del Chiostro dell’ex Convento dei Frati Minori, la mostra “La stessa strada”, che unisce nello stesso sito sia le opere scultoree di Ezio Cicciarella sia quelle pittoriche di Michele Nigro. Si tratta di un’esposizione curata da Luciano D’Amico, che rientra in “Effetto Arte”, rassegna che scorre parallela al “Vittoria Jazz Festival Music & Cerasuolo Wine 2015”. E, se nelle sculture di Ezio Cicciarella si coglie forza e istinto, vita e materia, bellezza e verità, come suggerisce il curatore, in quelle di Nigro è presente tutto il suo mondo onirico. Un mondo popolato di frutti, animali e spazi urbani di Vittoria, al fine di rappresentare, anche su tela, il suo amore per la città. “La stessa strada” è il percorso comune di due artisti, due amici, due compagni di viaggio.
Giovanni Amato alla tromba e Cafiso al sax, spettacolo a Vittoria
Se il quartetto diventa quintetto
di Redazione
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