Attualità Chiaramonte Gulfi

450 mila euro di danni a Chiaramonte per il maltempo

Per gli eventi atmosferici del 7 e 8 giugno

https://www.ragusanews.com/resizer_NEW/resize.php?url=https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/30-06-2015/1435661633-0-450-mila-euro-di-danni-a-chiaramonte-per-il-maltempo.jpg&size=668x500c0 Il consiglio comunale


Chiaramonte Gulfi - Sarebbero quantificabili in circa 450 mila euro i danni provocati dalla bomba d’acqua che si è abbattuta il 7 e l’8 giugno su Chiaramonte. I dati, degli uffici sono stati resi noti ieri sera durante il consiglio comunale della cittadina montana, consiglio che è stato anche trasmesso in streaming per la prima volta. Nonostante si sia trattato di un consiglio sostanzialmente inutile, in quanto la giunta aveva già deliberato sulla questione il 23 giugno chiedendo ai cittadini di far pervenire le segnalazioni di eventuali danni subiti e facendosi carico di inoltrare la richiesta in Regione per chiedere lo stato di calamità naturale, qualche considerazione interessante è possibile farla. Interessante è stato notare come le opposizioni (PD ed ex Articolo 4), sembrino non andare più tanto d’accordo. Il presidente del consiglio Paolo Battaglia, infatti, è stato “redarguito”, non solo dai suoi ormai famosi nemici politici, ovvero i consiglieri Luigi Stamilla e Giovanni Morreale, fedeli al sindaco Vito Fornaro (Morreale, una seduta si e l’altra pure ne invoca le dimissioni), ma anche dal consigliere del PD Antonella Occhipinti, “compagna” di viaggio in questi primi due anni e mezzo di amministrazione Fornaro del gruppo ex Articolo 4, ritrovatisi tutti all’opposizione per amore o per forza. Antonella Occhipinti, infatti, non esita a parlare di “Defaillance” del presidente Battaglia, accusato di aver convocato il consiglio comunale in ritardo e senza i motivi d’urgenza che avrebbero potuto così permettere al consiglio di votare una mozione d’indirizzo che facesse da supporto alla delibera di giunta. D’altra parte, però, il consigliere del PD non risparmia critiche neanche al sindaco che avrebbe potuto avvisare i consiglieri, anche con una telefonata, sul modus operandi dell’amministrazione che, nel frattempo, si era attivata per fare una delibera di giunta. Alla fine, sottolinea Occhipinti, forse per evitare polemiche, “Quello che conta è il risultato”. D’altra parte Paolo Battaglia si giustifica dicendo che non c’erano i motivi per effettuare un consiglio d’urgenza, considerando che i dati che gli uffici hanno elaborato non erano ancora pronti, ritenendoli invece necessari per avere chiaro il quadro generale. Stamilla è drastico e chiede che il consiglio venga sciolto, proponendo di rinunciare anche al gettone di presenza. Inoltre, Stamilla aggiunge che: “Il consiglio non è competente e comunque l’urgenza era un mese fa. Si poteva proporre una mozione d’indirizzo ma adesso cosa dobbiamo fare?”. Antonella Occhipinti coglie la palla al balzo e si dichiara favorevole a rinunciare al gettone di presenza. Poi spiega: “La nostra richiesta di convocazione ha un precedente. Nel 2002, in seguito al nubifragio, il consiglio è stato convocato su richiesta di un solo consigliere e dopo tre giorni c’è stata una seduta senza aspettare che gli uffici quantificassero i danni. In quell’occasione, la giunta ha fatto una determina e il consiglio una mozione. Se abbiamo adottato questa prassi è perché c’era già un precedente”. Il sindaco cerca di conciliare gli animi: “Ci stiamo avvitando su questioni procedurali, ma noi ci siamo attivati sin dall’indomani. Ringrazio tutti coloro che sono intervenuti, dal gruppo Alfa ai singoli cittadini. Faremo la richiesta in Regione. Una mozione sarebbe stata di supporto ma ciò non cambia la situazione. Non esasperiamo gli animi, piuttosto aspettiamo di vedere cosa arriverà dalle segnalazioni dei cittadini”. Anche Dario Cutello (PD), cerca di metterci una pezza: “Il fine giustifica i mezzi, in fondo noi volevamo fare una mozione d’indirizzo alla giunta. Propongo di prorogare i termini per presentare la certificazione dei danni dal 15 luglio al 31 luglio”. Il sindaco dichiara che: “Non ci sono problemi”. Dopo 10 minuti di sospensione per permettere di scrivere una mozione per prorogare i termini della presentazione delle domande, al rientro in aula il documento viene letto dal consigliere Stamilla. La mozione è stata firmata da tutti i consiglieri che, come si diceva, hanno rinunciato ieri sera al gettone di presenza.


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