PALERMO, 28 LUG La misteriosa scomparsa dal
Palazzo di Giustizia di Palermo di un fascicolo giudiziario
riguardante l'inchiesta sull'attentato al consigliere istruttore
Rocco Chinnici, ucciso dalla mafia il 29 luglio 1983 insieme a
due carabinieri di scorta e al portiere dello stabile dove
abitava, è al centro di un'interrogazione presentato al ministro
della Giustizia da 15 senatori del Movimento 5 Stelle, alla
vigilia del 33/esimo anniversario della strage.
La vicenda era stata ricostruita per la prima volta dai
giornalisti Fabio De Pasquale ed Eleonora Iannelli, autori del
libro "Così non si può vivere" dedicato alla figura di Chinnici.
I due autori ricordano che in base alle dichiarazioni di alcuni
collaboratori di giustizia, era finito sotto inchiesta il
presidente della Corte d'assise d'appello di Messina, Giuseppe
Recupero, che aveva emesso la sentenza di assoluzione per
insufficienza di prove nei confronti dei fratelli Michele e
Salvatore Greco, boss della borgata palermitana di Ciaculli.
Secondo le dichiarazioni dei pentiti, il magistrato sarebbe
stato corrotto dalla mafia per influenzare l'esito del terzo
processo d'appello, celebrato a Messina nel 1988.
Del fascicolo, inviato alla Procura di Palermo da quella di
Reggio Calabria il 7 luglio del 1998, per 15 anni non si era
saputo più nulla. Era stato il procuratore aggiunto di Palermo,
Vittorio Teresi, a "ritrovarlo" e ad accertare che non era mai
avvenuta l'iscrizione del procedimento all'ufficio del Ruolo
generale. Lo stesso Pm nell'aprile 2013 aveva aperto
ufficialmente una nuova indagine per concorso in mafia e
corruzione nei confronti di Giuseppe Recupero, ma le indagini
durarono solo pochi mesi a seguito della constatazione della
morte del giudice messinese.
Considerato che il gip ha accolto un anno fa la richiesta di
archiviazione dell'indagine avanzata dai magistrati della
procura di Palermo, i parlamentari del M5S chiedono di sapere:
"se il Ministro sia a conoscenza dei fatti esposti e se non
intenda, per quanto di propria competenza, adottare i
provvedimenti necessari ad individuare eventuali responsabilità
circa il presunto occultamento del fascicolo che riguarda una
delle peggiori stragi del nostro Paese; se, nei limiti delle
proprie attribuzioni, non intenda assumere le opportune
iniziative affinché vengano accertati i motivi della mancata
iscrizione a ruolo del procedimento penale in questione,
considerato che ad oggi restano ancora impuniti i responsabili
della strage Chinnici". (ANSA).
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