Scicli – Tornare a casa, in Sicilia, durante l’estate, vuol dire riassaporare odori antichi, gusti di un’infanzia perduta e ancora sognata.
Fra questi, i siciliani che per lavoro o studio vivono al Nord annoverano i cosiddetti “biscotti ricci”, chiamati così per la loro forma, e al sapore di mandorla.
Quanto può essere potente la nostalgia dei profumi e dei sapori quando ci sono migliaia di chilometri che si separano dal posto amato?
A Milano un jadduzzo di Scicli può essere un potente antidolorifico naturale!
Ecco perché se partire è un po’ morire, portare con sé i biscotti di mandorla è portare un pezzo di Sicilia, uno scoglio, un tratto di mare, un frammento d’estate.
Ed è uso fare dono di questa prelibatezza ai colleghi d’ufficio, a quelli di università.
Biscotti ricci, fiocchi di neve, jadduzzi con il miele di carrubo, palmette, ovvero i "biscotti di mandorla dei poveri", perché fatti mischiando la farina alle mandorle, e poi i passavulanti, gli amaretti… Un trionfo.
Da portare con sé, fra gli affetti più cari, in valigia.
Si consiglia di prenotare.
Basile Pasticceri
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