Pozzallo - Dire che la nostra è una terra votata anima e corpo ai paradossi è dire una sacrosanta verità. E’ paradossale, infatti, che nell’Isola più grande del Mediterraneo ci siano strade da terzo mondo. E’ paradossale che si parli di incentivazione turistica, valorizzazione dei beni culturali, spiagge pulite, aperture non stop dei musei e di tantissimi altri argomenti quando poi la maggior parte delle volte i siti archeologici vengono tenuti in stato di semi-abbandono, i musei un giorno si e l’altro pure restano chiusi e il turismo è sempre un decimo rispetto alle potenzialità infinite offerte da questa terra, anche perché avventurarsi con i trasporti pubblici è roba per gente con il fegato resistente. “Discorsi da bar”: i pasdaran di turno sono sempre i agguato. Allora vi portiamo un esempio concreto: è stato deciso di suonare definitivamente il requiem alla “Irene Of Boston”, la nave ormai spalmata sulla Balata di Pozzallo da decenni senza che nessuno abbia mai mosso un dito, nonostante li vincolo paesaggistico imposto dalla Sovrintendenza del mare e nonostante l’appello di numerose associazioni, architetti, giornalisti o semplici appassionati. L’ultimo, tanto per citare il più vicino in ordine cronologico, è stato l’appello lanciato dall’archeologo della Sovrintendenza del mare e referente per la Sicilia sud Orientale Nicolò Bruno. Ma, come troppo spesso accade, il suo appello è rimasto inascoltato. Oggi, quel vincolo è stato tolto. Grazie tante, verrebbe da dire, visto che si toglie il vincolo sostanzialmente ad una carcassa di legno che è stata abbandonata sin dagli inizi degli anni ’90 a Pozzallo come una balena spiaggiata. Varata nel 1914 in un cantiere di Boston, la “Irene” è stata ribattezzata così per via della figlia del maestro d’ascia che la costruì. 21 metri di lunghezza, per 4.50 metri di larghezza , 2.50 metri di pescaggio per 35 tonnellate di distaccamento. Queste le sue misure. E’ arrivata in Italia nel 1971, dopo aver solcato gli oceani di tutto il mondo, fino a trovare la sua morte a Pozzallo. La sovrintendenza del mare appose il vincolo paesaggistico. Da allora è rimasta a guardare dalla Balata, fino a quando si è deciso di dare l’estrema unzione togliendo il vincolo a una barca che oramai non esisteva più. Il paradosso è questo: perché apporre un vincolo se poi si è deciso di lasciarla in completo abbandono? Misteri della fede italici.
L'Irene di Boston non esiste più
Tolto il vincolo sul relitto della nave
di Irene Savasta
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