Ispica - Questo Papa Francesco non lo sa.
Se lo Spirito Santo gli ha suggerito, come pare, di nominare Arcivescovo di Palermo l'ispicese don Corrado Lorefice, parroco di San Pietro in Modica, avrà pure omesso di riferire, al Santo Padre, una circostanza, che nella casa paterna del prossimo Monsignore viene custodita.
Famiglia nobile e altolocata, quella di provenienza di don Corrado, figlio di un uomo di chiesa che nella confraternita di Spaccaforno aveva un ruolo di preminenza.
Correva il 1961 e Pietro Germi scelse Ispica per girare Divorzio all'Italiana, con Stefania Sandrelli e Marcello Mastroianni.
Fra le location del film Germi scelse casa Lorefice, e in particolare un balcone, da cui Mastroianni si sarebbe affacciato durante il film.
Quell'immagine, quella scena, sono diventate così celebri da indurre la famiglia Lorefice a smontare l'inferriata in ferro battuto del balcone del film per conservarla in casa, sostituendola con un'altra, e facendo diventare l'originale un cimelio di famiglia.
Martedì 27 ottobre, a Palermo non si girerà un film, ma una pagina di storia della chiesa cattolica, apostolica e romana.
Un parroco, che non è Vescovo, sarà nominato Arcivescovo.
Sic transit gloria mundi.
Gli esperti sono già in cerca di un precedente.
Resta un fatto.
La scorsa estate don Lorefice ha chiesto a un amico parroco italiano di sposare una sua amatissima nipote.
Il parroco è piovuto giù a Modica e ha celebrato il matrimonio.
Piccolo particolare. Il prelato ha vissuto venti anni in Argentina e lì ha conosciuto Giorgio Mario Bergoglio, di cui è diventato amico.
Chissà che il matrimonio non sia stato galeotto, e che la scelta francescana del parroco ispicese che ha deciso di fare voto di povertà non abbia indotto il Papa che ha scelto il nome di Francesco a elevare il proprio fratello a un così gravoso incarico.
A maggior gloria, di Dio.