Roma - Quando Francesca Morvillo rimase uccisa, quel sabato 23 maggio del 1992, aveva 36 anni.
News Correlate
Tanti quanti ne ha oggi Valeria Solarino, papà modicano, mamma venezuelana.
Il film, che al cinema arriverà in novembre, è Era d’estate, un titolo preso da Sergio Endrigo («Era d’estate e tu eri con me / Era d’estate poco tempo fa») e adattato al racconto di quel mese del 1985 in cui Giovanni Falcone e Paolo Borsellino – interpretati rispettivamente da Massimo Popolizio e Beppe Fiorello – furono improvvisamente prelevati da casa e trasferiti all’Asinara perché si temeva un attentato. Lì, con le loro famiglie, tutti insieme in una piccola foresteria, avrebbero preparato il maxi processo contro la mafia. Nel film di Fiorella Infascelli, Valeria è Francesca Morvillo, anche lei magistrato, che l’anno dopo – una volta ottenuto entrambi il divorzio dai precedenti matrimoni – Falcone lo avrebbe sposato, e che con lui sarebbe morta nell’attentato di Capaci, il 23 maggio 1992. Unico magistrato donna assassinato in Italia.
«Non sapevo molto di Francesca, e tutte le cose che ho letto su di lei passano attraverso il suo rapporto con Falcone. Certamente era una donna appassionata del suo lavoro, e in quel momento doveva affrontare una situazione difficile, in cui lui – che all’inizio temeva di essere stato in realtà allontanato da Palermo, senza potersi portare dietro nulla, proprio per impedirgli di preparare il processo – aveva anche reazioni molto dure. Poi le carte dell’inchiesta sarebbero arrivate, ma in quei primi giorni Falcone non poteva fare niente, e questo non lo sopportava, si sentiva in trappola».
«Nel film interpreto un personaggio con cui non ho davvero niente in comune. Una donna eroica che ha vissuto in un momento eccezionale».