Ragusa - Cinque villette rustiche sequestrate dalla magistratura iblea sulla strada che collega Giarratana a San Giacomo, alcune intestate anche a cittadini stranieri. E’ la vittoria di Legambiente che dal 2012 sostiene questa battaglia. Il Comune di Ragusa, infatti, aveva rilasciato concessioni edilizie che, in realtà, non poteva rilasciare trattandosi evidentemente di lottizzazioni abusive che avrebbero trasformato in maniera illegittima il territorio delle campagne iblee. La nota associazione ambientalista non esista a definire “villettopoli” la vicenda in questione. All’epoca dei fatti, il Comune di Ragusa era guidato da Nello Dipasquale: “In ciò il comune era affiancato dalla Soprintendenza di Ragusa che, evidentemente in modo illegittimo, dava pareri positivi non conformi all’art. 42 del Piano paesaggistico, come per l’altro già sentenziato dal Tar di Catania”, si legge. Inoltre, Legambiente sostiene: “Su questo progetto, che voleva trasformare i terreni agricoli in zone edificabili, con la scusa di valorizzare il paesaggio di Montalbano ma con l’evidente conseguenza di distruggerlo, Legambiente nella primavera del 2012 aveva presentato un esposto alla magistratura e denunciato tutto pubblicamente in una conferenza stampa”. In effetti, il documento esiste e si auspicava già all’epoca un’inchiesta della magistratura per aprire “uno squarcio di luce su una vicenda inquietante”. Legambiente, infatti, ha sempre sostenuto che il Comune non avrebbe potuto rilasciare concessioni a soggetti che non fossero agricoltori. Inoltre, non era consentito realizzare lottizzazioni in zona agricola secondo il piano regolatore.
di Irene Savasta
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