Ragusa - Ufficialmente l’assenza di numerosi consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle all’ultima seduta del Consiglio comunale, è “motivi personali”. Ma nei corridoi di Palazzo dell’Aquila si sostiene l’esatto contrario, ovvero è stato dato un nuovo chiaro segnale nei confronti della stessa Amministrazione comunale grillina. Anche perché stranisce l’assenza, con relativa mancanza del numero legale, di molti consiglieri grillini in una delle sedute più importanti dell’intera legislatura, quella in cui si sarebbe dovuto esaminare ed approvare il nuovo bando di gara pluriennale per la gestione del servizio di igiene ambientale. Un appalto da quasi 100 milioni di euro per una gestione pluriennale del servizio. Un grosso bando di gara per la cui redazione l’Amministrazione ha addirittura dovuto ricorrere ad un incarico esterno alla società Esper. La mancanza del numero legale e lo stop, almeno momentaneo, al nuovo bando, danno la stura all’opposizione che non manca di criticare. Duro il commento dei consiglieri comunali di Forza Italia, Maurizio Tumino, Peppe Lo Destro e Giorgio Mirabella.
“Lo scontro interno alla maggioranza di governo ha oramai raggiunto proporzioni non più tollerabili. In Consiglio comunale si è consumato l'ennesimo dramma di questa compagine di governo. Un dramma le cui conseguenze negative non possono che ricadere, ancora una volta, sulla città di Ragusa e sui ragusani - dichiarano i consiglieri Tumino, Lo Destro e Mirabella –La maggioranza ha deciso, coscientemente e colpevolmente, di far mancare il numero legale, bloccando i lavori d'aula. Una decisione politica, presa a tavolino e a mente fredda, contro Piccitto e le sue politiche. Ragusa, è evidente, è ostaggio dei mal di pancia della maggioranza. Piccitto - continuano i consiglieri - è un uomo solo. Non può più contare sull'appoggio della sua base né tanto meno sull'appoggio dei suoi consiglieri. Se ciò che è accaduto non è un atto di sfiducia, sinceramente non sappiamo come definirlo".
I consiglieri invitano addirittura il sindaco a valutare lo strumento delle dimissioni: “Il suo malgoverno, le continue nomine di consulenti ed esperti calate dall'alto, e non ultimo i mancati avvicendamenti nella squadra assessoriale, hanno progressivamente deteriorato il rapporto fra la maggioranza, la base ed il sindaco. Piccitto si svegli dal suo torpore e ne tragga le dovute conseguenze, si assuma le sue responsabilità, si renda conto, sarebbe ora, del ruolo che ricopre, altrimenti faccia un passo indietro, non c'è vergogna alcuna nell'ammettere la propria sconfitta”. E non mancano di intervenire i consiglieri comunali del laboratorio politico Duepuntozero, Sonia Migliore e Manuela Nicita: “La maggioranza grillina ha bocciato sonoramente le scelte del suo sindaco. Stop al piano da 90 milioni di euro. Questo è un sonoro schiaffo politico e morale che i consiglieri pentastellati hanno dato al sindaco Piccitto e al suo assessore all'Ambiente, Zanotto. E siccome non pensiamo che i consiglieri pentastellati siano così sprovveduti da non sapere nemmeno cosa si discute in aula, crediamo che abbiano deciso di lanciare coscientemente un messaggio chiaro al loro sindaco, un messaggio che suona come una minaccia. Piccitto è a un bivio. Se vuole continuare a lavorare serenamente non può più ignorare le pressioni dei suoi consiglieri. Il rimpasto in Giunta, perciò, non è più rinviabile. Adesso, che la maggioranza non sia più coesa come un tempo è un fatto noto a tutti, come non è assolutamente da sottovalutare la visita di Cacelleri e Di Maio della scorsa settimana, che di certo non sono venuti qui per discutere di piattaforme on line. Se a tutto ciò aggiungiamo la crescente insofferenza della maggioranza nei confronti dell'operato della Giunta, come certi appetiti politici, di alcuni consiglieri pentastellati, il quadro politico ci appare sin troppo chiaro. Abbiamo un sindaco ostaggio dei suoi consiglieri”.