Ragusa - La dismissione della chimica, prospettata da Eni con la vendita a un fondo d’investimento straniero di tutto l’asset industriale di Versalis sta destando non poche preoccupazioni tra i lavoratori e il sindacato.
"Che ne sarà dello stabilimento di Ragusa? Quali garanzie per l’occupazione?"
Se lo chiedono Filctem, Femca e Uiltec di Ragusa che in una lettera aperta inviata al sindaco del capoluogo e a tutta la deputazione iblea denunciano la svendita del colosso chimico italiano a investitori stranieri.
Eni – scrivono le segreterie territoriali della FULC- “vende Versalis per chiudere. Cedere, infatti, la maggioranza del pacchetto azionario di Versalis a un fondo di dubbia autenticità e valenza finanziaria servirebbe solo a sgravare Eni del fardello del downstream, unico vero tormento dell’attuale amministratore delegato, che vuole un’azienda snella e tutta orientata sul petrolio e gas estratto e prodotto all’estero. Sarebbe questo il progetto di rilancio della chimica italiana? Sarebbe questa la verità su un piano industriale miliardario, presentato più volte da Versalis alle rappresentanze sindacali, partorito con lo scopo di rinnovare l’assetto della petrolchimica e mai concretamente realizzato? “
Le dichiarazioni del sindacato non lasciano alcun spazio all’equivoco. Sono chiare e precise.
È pertanto evidente oltre ogni ragionevole dubbio- rilevano, infatti, Filippo Scollo, Giorgio Saggese e Giuseppe Scarpata- che il vero piano di Eni “messo in pratica dall’attuale dirigenza societaria con la complicità del Governo Renzi, sia quello di dismettere la petrolchimica per rattoppare, in qualche modo, la spessa incrinatura nel bilancio aziendale e risollevare anche i conti dello STATO ITALIANO! Obiettivo di Eni è concentrare le attività solo su esplorazione ed estrazione di gas e petrolio, con impieghi industriali esercitati fuori dai confini italiani. Che ne sarà, dunque, del petrolio estratto a Ragusa che, assieme alle produzioni dei pozzi di Gela, rappresenta il 30% del petrolio estratto in Italia? Senza chimica ed estrazione la nostra provincia sarebbe spogliata in un sol colpo delle vesti industriali, dal taglio statale, che hanno caratterizzato in positivo lo sviluppo economico del territorio negli ultimi 70 anni.”
Il piano di cessione della chimica di Versalis – concludono i segretari – “con la temuta e sempre più probabile retrocessione di Eni anche per le attività di estrazione del petrolio negli Iblei, visto, anche, il continuo crollo del prezzo del barile che, coi valori nominali di mercato, attuali e attesi, non riuscirebbe a coprire i costi elementari di estrazione e trasporto del greggio, metterebbe a rischio il futuro di diverse centinaia di lavoratori.”
Da qui l’invito al Sindaco e alla deputazione ragusana a voler partecipare all’attivo sindacale unitario organizzato per il 29 dicembre prossimo, anche alla presenza delle segreterie confederali.
di Redazione
Sullo stesso argomento:
Lombardia ha ricchezza pro capite tre volte superiore a Sicilia
Bapr entra nel capitale sociale di Banca di Sconto
Bapr presenta offerta vincolante per l'acquisizione della Sant'Angelo
Modica, Caffè dell'Arte in vendita, è crisi del centro storico
Bapr Ragusa sospende quota capitale finanziamenti agrari per un anno
Ruolo delle Banche in Sicilia, De Bortoli a confronto con Bapr Ragusa
Bapr Ragusa, nuova piattaforma digitale per servizi extrabancari
Bapr Ragusa approva bilancio 2023 con 30 milioni di utili
Bapr Ragusa e Banca AideXa per lo sviluppo delle Pmi
Deserto Commerciale a Ibla come a Ragusa, chiude Isola nell'Isola
© Riproduzione riservata