Lettere in redazione Scicli

A proposito dell'impianto smaltimento rifiuti

Ci scrive la Acif

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Scicli - Desideriamo rimarcare sin da subito che il progetto autorizzato costituisce ampliamento di un impianto già autorizzato e in esercizio da oltre dieci anni, per la gestione di rifiuti pericolosi e non pericolosi. Il progetto in ampliamento autorizzato per la costruzione e gestione NON COSTITUISCE DISCARICA in quanto tale categoria d’impianti sono disciplinati da specifica normativa, non applicata nel caso di specie, oltre ad avere un differente approccio di metodo.stituisce di fatto adozione di variante urbanistica, con avvio delle successive procedure di approvazione in sede regionale. Ne consegue che la DGC n°172 del 08.05.2014 non possiede valenza e peso urbanistico in quanto trattasi di mera direttiva all’Ufficio Tecnico.


La previsione progettuale e l’autorizzazione rilasciata, percorre una metodica diversa utilizzando sistemi che consentono di valorizzare i rifiuti in ingresso con il fine di RECUPERARE materiali da riutilizzare in seguito, nelle usuali forme commerciali, presso processi industriali produttivi.
Tale sistema farà cessare la qualifica di rifiuto per diventare materia prima seconda.
Questa impostazione è diametralmente opposta al concetto di discarica in cui i materiali presenti all’interno dei rifiuti sono inutilizzati.
Il procedimento autorizzativo intrapreso da A.Ci.F. Servizi s.r.l. non è stato assolutamente “poco chiaro” come asserito.
In data 21.05.2014 la società A.Ci.F. Servizi s.r.l. ha pubblicato sul “Quotidiano di Sicilia” l’avviso di avvio della procedura di VIA ed AIA, con possibili osservazioni a tale procedura.
In data 15 luglio 2014 la giunta Comunale con delibera n°125 esprime osservazione negativa per tre motivazioni. 
Avverso a tale osservazione negativa è stata depositata puntuale controdeduzione il 09 Settembre 2014 con prot. 22033 ribadendo di fatto quanto segue:

1) È attualmente presente ed attivo un impianto di gestione rifiuti pericolosi e non, quindi con destinazione urbanistica già acquisita. Pertanto una eventuale procedura di variante urbanistica deve prevedere una fase di adozione, con conseguente pubblicità. Tale procedura non è avvenuta, pertanto tale documento è da considerarsi come una direttiva al Capo Settore dell’Ufficio Tecnico di avviare la procedura per variare un ambito territoriale. Questa volontà non costituisce di fatto adozione di variante urbanistica, con avvio delle successive procedure di approvazione in sede regionale. Ne consegue che la DGC n°172 del 08.05.2014 non possiede valenza e peso urbanistico in quanto trattasi di mera direttiva all’Ufficio Tecnico.

2)  Coerenza con il Piano d’Ambito della SSR - ATO n°7 Ragusa. Il parere positivo di tale Ente espresso con prot. 364 del 15.05.2015 al progetto conferma la coerenza e necessità dello stesso. 


3)  Impatto veicolare: è stato chiarito che i flussi entranti a Scicli percorrono la Strada Provinciale e Statale evitando d’interessare l’abitato di Scicli, non interessando inoltre la “viabilità storica” indicata nella cartografia del Piano Territoriale Provinciale. 

Il merito alla variante urbanistica, l’art. 208 del D.Lgs. 152/06 comma 6 “Autorizzazione unica”, la Regione, in caso di valutazione positiva del progetto, autorizza la realizzazione e la gestione dell’impianto e l’approvazione costituisce, se occorre, variante allo strumento urbanistico.
 A tale scopo nella procedura autorizzativa sono presenti tutti gli elaborati grafici e relazionali in materia edilizio-urbanistica e il dipartimento dell’Urbanistica dell’Assessorato Territorio ed Ambiente ha confermato i parametri e standard previsti nel progetto, esprimendo parere favorevole con nota n°17259 del 24/07/2015, con la quale trasmette parere n°8 del 20/07/2015. Il parere conferma l’inefficacia dell’ipotesi di variante urbanistica del Comune di Scicli in quanto non avviata la procedura presso l’assessorato ARTA.
Inoltre l’impatto sul traffico derivante dal flusso dei mezzi, in rapporto all’utilizzo della viabilità sovracomunale non comporta impatto rilevante.
Il Settore Urbanistica del Comune di Scicli in data 24/07/2015 ha espresso parere favorevole riportando la condizione, già espressa in precedenza, che il flusso veicolare attratto/generato acceda sulle strade statali e provinciali.
Da quanto sopra si evince che le Amministrazioni e gli Enti preposti hanno valutato la documentazione progettuale comparandola con l’attuale e vigente Piano Regolatore Generale del Comune di Scicli, il quale prevede nelle Norme Tecniche di Attuazione all’art.35 una sottozona territoriale tipo D, sulla quale è ammissibile la realizzazione di stabilimenti muniti di giudizio favorevole di compatibilità ambientale, con attuazione di tipo diretto in rapporto alle opere infrastrutturali previste dal progetto.
Applicando pedissequamente quanto già stabilità del vigente P.R.G. e dalle N.T.A. è stata proposta una nuova sottozona inserendo nell’art.35 la lettera D5, utilizzando la terminologia ed i parametri urbanistici ed edilizi corrispondenti a quanto indicato dall’art.4 delle vigenti NTA, con le definizioni indicate dall’ art.42 del Regolamento Edilizio vigente.
Ne consegue da quanto sopra esposto che tutta la progettazione edilizio-urbanistica è perfettamente congrua e rispondente alle attuali regole del vigente P.R.G. del Comune di Scicli.
 L’osservazione negativa del Comune di Scicli, rigettata dagli Enti Regionali, è effettivamente non pertinente, rappresentando solo un maldestro ed inadeguato documento non congruo normativamente dalla sola valenza “politica”.
In merito al tanto proclamato “Parco extra-urbano”, la definizione e l’individuazione di un tale ambito avrebbe dovuto, invece, spingere la precedente Amministrazione Comunale a valutare con estrema puntualità le preesistenze prima di decidere sulla fattibilità di tale pianificazione territoriale.
La società A.Ci.F. Servizi s.r.l. svolge attività digestione rifiuti in Contrada Cuturi da oltre 10 anni, pertanto l’Amministrazione Comunale avrebbe dovuto, in una scelta strategica, catalogare e valutare le preesistenze. In ogni caso le Delibere Comunali in termini d'ipotesi di variante urbanistica non hanno nessuna efficacia poiché incongrue con le procedure urbanistiche vigenti.
In merito a presunti vincoli di tutela, di zone s’interesse speciale e siti di attenzione o di pianificazione sovracomunali, l’impianto di gestione rifiuti non ricade all’interno di tali aree. Inoltre non sono presenti vincoli idrogeologici, fiumi e corsi d’acqua nel raggio di 1km tali da estendere il vincolo.
In merito alle affermazioni riportate da “Scicli Bene Comune” in merito alla capacità imprenditoriale ed economiche, tali affermazioni non sono assolutamente suffragate da elementi certi.
La Direzione di A.Ci.F. Servizi s.r.l. gestisce da tempo e con continuità la problematica dei rifiuti, facendosi supportare da professionisti e società esperte nel settore.
In merito alle possibilità economiche, il progetto di ampliamento è stato condiviso dal Ministero dello Sviluppo Economico il quale ha ritenuto di fornire un congruo contributo per la costruzione impiantistica dello stabilimento. Il contributo è stato concesso a seguito di attenta valutazione da parte del MISE, il quale ha trovato nel progetto i contenuti d’innovazione richiesti dal bando di assegnazione dei fondi.
Le tecnologie da installare presso la nuova piattaforma di gestione rifiuti possiedono tali caratteristiche d’innovazione.
La società A.Ci.F. Servizi s.r.l. ha intenzione di mettere in atto quanto previsto dal documento autorizzativo di AIA, in modo diretto gestendo di fatto anche l’erogazione del finanziamento ricevuto.
Per quanto concerne il Piano di Gestione dei Rifiuti in Sicilia, adottato con Ordinanza Commissariale n°1166 del 18/12/2002 e s.m.i. è attualmente vigente. Esso è in linea con la strategia comunitaria per la gestione dei rifiuti in quanto: il rafforzamento di produzione delle tecnologie di riutilizzazione e rivalorizzazione dei rifiuti unitamente alle misure di controllo ambientale;  la razionalizzazione degli impianti che previlegiano l’uso di tecnologie più performanti che garantiscano un alto livello di protezione ambientale e della salute pubblica (B.A.T.);  la produzione del recupero dei rifiuti al fine di ridurre il quantitativo destinato allo smaltimento e ripristinare l’uso delle risorse naturali per la produzione di prodotti e materiali.

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Si desidera ricordare che il progetto di ampliamento dell’attuale piattaforma, ha la finalità di recuperare materia, da rifiuti derivanti da attività produttive ed industriali, per alimentare in seguito comparti produttivi che si alimentano di scarti residuali attraverso l’importazione dall’estero, essendo insufficienti i quantitativi resi disponibili dalla raccolta differenziata. 
L’ampliamento in progetto gestirà i rifiuti speciali del sistema produttivo/industriale mediante azioni di pretrattamento e trattamento per il loro recupero o riciclaggio e solo la parte residuale minimale sarà portata a smaltimento. 
La separazione e la riduzione volumetrica, prevista presso l’impianto in ampliamento, consentirà la vendita ai consorzi obbligatori dei materiali raccolti quindi con un minor costo rispetto allo smaltimento. 
Il recupero di materie di cui sopra consentirà il riutilizzo delle materie prime in altri processi produttivi, con beneficio ambientale derivante dal minore sfruttamento delle risorse naturali e con minor consumo di territorio. 
L’autorizzazione ambientale rilasciata (AIA) è l’atto autorizzativo consente di giungere alla maggiore tutela ambientale di un territorio. Il procedimento è iniziato circa due anni fa e il percorso si è sviluppato mediante il giudizio favorevole di compatibilità ambientale a seguito di procedura di VIA, dalla quale è emerso che gli impianti, le attività da sviluppare, i sistemi di tutela e controllo sono tali da non arrecare impatto negativo sulle matrici ambientali coinvolte quali acqua, suolo , aria. 


In seguito, durante la procedura di AIA gli Enti preposti al controllo hanno valutato positivamente l’applicazione delle migliori tecniche disponibili (MTD/BAT) il piano di gestione operativa, il piano di monitoraggio e controllo per la gestione dell’impianto senza arrecare danno alla salute e all’ambiente circostante, oltre ad entrare nel merito dei processi e dei sistemi impiantistici di trattamento. 
Sono stati condivise le procedure di gestione operativa, i sistemi di autocontrollo, di controllo interno ed esterno oltre al monitoraggio ambientale con cadenza prestabilita e comunicazione agli Enti proposti al controllo. 
Per quanto concerne i rifiuti con codice 20 xx xx la società A.Ci.F. Servizi srl non vuole sostituirsi alle attività di raccolta e gestione di rifiuti assimilati attualmente in gestione alle Autorità di Ambito Territoriale le quali hanno anche compito di fissare le tariffe ambientali. 
La società ACiF ha come obiettivo di trattare i rifiuti assimilabili agli urbani i quali mantengono la categoria di rifiuti speciali poiché prodotti da impresa, centri commerciali, attività di ristorazione, mediante l’acquisizione di contratti privati di gestione tali da avviare un servizio integrato di gestione. 


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All’interno dello stabilimento in Contrada Cuturi mediante sistemi di separazione e cernita si potranno ricavare inseguito materie prime seconde come carta, plastica, metalli, vetro da destinare ad impianti produttivi industriali.

Da quanto sopra si può affermare che l’impianto in progetto non è una “discarica a cielo aperto”, non possedendone le caratteristiche costruttive ed autorizzative. Ne consegue che qualora la Regione Sicilia dovesse decidere di affrontare un’emergenza per i rifiuti urbani, l’impianto non potrà accettare tale tipologia di rifiuto.
Per quanto concerne la provenienza dei rifiuti, si sottolinea che per ricevere o spedire da o verso l’estero il D.Lgs. 152/06 all’art. 196 comma 1 lettera f definisce competenza delle Regioni le modalità autorizzative per il trasporto transfrontaliero.

La procedura autorizzativa è in carico alle Regioni di competenza, la quale valuta compiutamente le caratteristiche dei rifiuti oltre a coinvolgere altri organi e servizi dello Stato per il controllo ed ammissibilità al trasporto. Procedure estremamente lunghe che si concludono con un’autorizzazione e successivo controllo dell’attività di trasporto con riscontro anche dello Stato Estero.

In merito alla pericolosità dei rifiuti le tecnologie da porre in essere consentiranno di gestire, nel totale rispetto delle migliori tecnologie disponibili (BAT), una serie di accorpamenti di rifiuti anche pericolosi costituendo un deposito preliminare sicuro prima dell’avvio presso altri stabilimenti autorizzati. Le attività saranno svolte con attrezzature idonee e controllate da sistemi automatici di gestione, e controllo delle emissioni.
Per quanto concerne i rischi derivanti dal trasporto di rifiuti su strada, da tempo è vigente la normativa ADR. I mezzi ed il personale impiegato devono essere specializzati per tale attività e individuati all’Albo Gestori Ambientali. Il rischio sul trasporto è analogo all’usuale transito sulle strade di carri bombolai contenenti gas anche pericolosi, infiammabili ed esplosivi.


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