Scicli - “I Commissari? Hanno lasciato il Commissariato”. La battuta è facile, anche perché il ritorno da Cinecittà del set dell'ufficio di Salvo Montalbano è destinato a diventare un nuovo attrattore turistico che si affiancherà all'ufficio del questore Bonetti Alderighi, ovvero la stanza del sindaco. La commissione straordinaria del Comune di Scicli ha terminato venerdì 2 dicembre il proprio mandato, a diciotto mesi dall'insediamento del 14 maggio 2015. Lascia il bilancio previsionale approvato, un Comune che evita il dissesto, e una attesa di circa 53 milioni di euro di tasse che Eni ed Edison dovranno versare nelle casse del Municipio per Imu e Ici non saldate.
I commissari Tania Giallongo, Antonietta d'Aquino e Gaetano D'Erba hanno tenuto le redini della macchina amministrativa, interpretando il ruolo di giunta e consiglio, in una situazione di difficoltà. Cosa lascia la Commissione alla città?
Oltre al già citato ritorno del set cinematografico del Commissario Montalbano, e un bilancio che attende di essere rimpinguato dalle tasse pagate dai petrolieri, alcune cose, che non sono passate inosservate. L'eliminazione di alcune barriere architettoniche alla scuola Lipparini, con l'appalto di un ascensore esterno per accedere ai piani superiori dell'istituto scolastico, la transazione con il Comune di Modica per il saldo del debito della discarica, una quantità di appalti per lavori di manutenzione e ripristino del manto stradale e dell'acquedotto, i cui lavori inizieranno nelle prossime settimane.
Ma c'è un fatto amministrativo importante, di cui all'esterno non si è percepita forse l'importanza, che rende finalmente democratico e trasparente l'approccio del cittadino con la pubblica amministrazione sciclitana. Ed è il protocollo informatico, cioè quel software che permette di avere in ogni momento contezza della assegnazione di ciascuna lettera, comunicazione, fattura, che i cittadini inviato all'ente. Una rivoluzione silenziosa, che ha permesso in questi mesi di eliminare l'odiosa pratica dell'inseguimento delle “carte perdute”. Tutto è tracciato, assegnato, rintracciabile.
Sul piano dei beni culturali è stato emanato un nuovo bando, per la gestione dei siti, la cui aggiudicazione è prevista a giorni, e che permetterà di dare lavoro, grazie alla cultura, a giovani laureati disoccupati.
Un lavoro non certo di programmazione quello della triade, né potrebbe mai esserlo, ma di gestione organica di una macchina complessa, che in questi mesi è stata messa a punto, in attesa dell'esecutivo eletto dai cittadini.