Gela - Giuseppa Savatta, 41 anni, è tutt'ora ricoverata all'ospedale Vittorio Emanuele di Gela, piantonata tutto il giorno dai carabinieri. Ieri, la donna è stata raggiunta dall'ordine di arresto per duplice omicidio volontario, aggravato dalla discendenza, emesso dal procuratore capo Fernando Asaro.
E adesso, il marito ingegnere e insegnante, Vincenzo Trainito, 48 anni, ammette: i due avevano parlato nei giorni scorsi di separazione. Il gesto di Giusy, questa Medea dei nostri tempi, ci appare folle. Le sue figliolette di 7 e 9 anni, hanno pagato il prezzo di un disturbo psichico della madre? Lo psichiatra dell'ospedale ne sembra convinto: Giusy, molto probabilmente, soffre di un disturbo bipolare probabilmente mai diagnosticato e sottovalutato da tutti, anche dal marito e dalla famiglia. I vicini di casa pensavano alla depressione e comunque hanno ammesso che questa donna era "strana".
"Strana". Una parola che veramente non significa niente, ma che la dice lunga su quanto sia stata sottovalutata la situazione. E che fa arrabbiare. Giuseppa, dunque, soffrendo di disturbo bipolare, avrebbe scisso i suoi ruoli sociali. Era una donna coscienziosa e modello sul lavoro (insegnante di sostegno precaria) ma possessiva fino all'omicidio nella vita privata.
Colpisce tutto ciò che è accaduto a Gela. Perchè è la tragedia della normalità, della buona società borghese. E' la tragedia della porta accanto. E come tutte le tragedie, ha però qualcosa di eccessivo. In questo caso, le modalità dell'infanticidio. Giuseppa, infatti, ha fatto ingerire alle bambine la candeggina e poi le ha strangolate. Sarà il medico legale Cataldo Raffino, dell'istituto di medicina legale di Catania, a eseguire l'esame. Le piccole, sono morte per avvelenamento o per strangolamento?
E lei stessa, ha poi pensato di togliersi la vita ingerendo candeggina e tentando di strangolarsi con il flessibile della doccia. Il marito, entrando in casa, l'ha bloccata mentre tentava di gettarsi dal balcone.
Le indagini, intanto, proseguono per accertare se Giuseppa Savatta abbia agito per il timore di essere abbandonata dal marito, o se invece era in preda a turbe psichiche.