Vittoria – Social, gossip e notizie. Non è facile, per i giornalisti, districarsi in questa complicata giungla, fatta soprattutto di fake news e di lettori che non leggono. Non è più importante sapere quale sia la verità, Perché la verità è ciò che ci piace, ciò che torna utile al mio gruppo di lettori. Esiste, dunque, una post verità?
Si è parlato di questo e di molto altro ancora durante il convegno organizzato a Vittoria, nei locali della sala conferenze della Fiera Emaia, tenuto da Francesco Pira, giornalista, sociologo e docente universitario. In un’epoca sempre più liquida, in cui l’immagine è diventata la notizia, in cui la narrazione è praticamente sparita, qual è il ruolo del giornalista? Non si parla nemmeno più di carta stampata: gli americani, prospettano la definitiva sparizione dei giornali cartacei nel 2025. Magari non sarà proprio il 2025 ma la questione è ormai fuori discussione.
“Non esiste più il problema della falsa notizia”, spiega Pira, e aggiunge: “Il punto è che pur sapendo che si tratta di una fake news, c’è chi la condivide lo stesso. Perché quella notizia è vera per me e il mio gruppo di sostenitori. Ed è così che il gossip diventa notizia. Io sento il rumors, che diventa gossip, che diventa notizia”. Certo, il giornalista dovrebbe sempre verificare: “I tempi del web, spesso, non consentono più nemmeno la verifica. Il punto di discrimine sarà questo: chi è abituato a verificare, lo farà sempre e comunque. Non lo farà la nuova generazione, nata dalle condivisioni e dal numero dei like”.
Per i lettori comuni, tra l’altro, non esiste più nemmeno la distinzione tra social e giornale on line: “Dicono, infatti, di leggere le notizie su Facebook, non nel giornale tal dei tali. Sono ormai saltati tutti gli schemi. Ruolo importantissimo, inoltre, è quello della chat: Whats’App ha cambiato le nostre vite, il nostro modo di agire e il nostro modo di veicolare un messaggio.
Quanto è cambiato il modo di scrivere una notizia? Tantissimo. Pira, infatti, spiega: “E’ assodato che ormai si parla alla pancia del lettore. Non esistono quasi più le inchieste. Il giornalismo, oggi, è fatto di storie”. E nell’epoca delle immagini, Instagram soppianterà tutto: “Instagram sta sovvertendo il mondo dell’informazione. Perché ormai siamo al punto che si dà una notizia senza testo. La forza dell’immagine è travolgente. Non esiste quasi più la narrazione, è diventata inutile. Immagini, foto e video sono ormai il fulcro della nostra vita”.
Il punto della questione è questo: non esiste più la testimonianza di un momento, ma l’interpretazione del momento.