Lettere in redazione
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30/06/2017 13:11

Sette sindaci per Ragusa!

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

di Tonino Solarino

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Ragusa – L’elezione del sindaco è  importante  per costruire il futuro della comunità  e  la campagna elettorale per  Ragusa è  già  partita.  Speriamo che partire presto possa servire   a darsi il tempo di elaborare  “pensieri e progetti lunghi”. Sono già una decina i candidati di cui si chiacchiera.  Due hanno ufficializzato la candidatura.  Non ho mai amato le logiche dei partiti quando  tendono  a mortificare ogni possibilità di profezia,  contemporaneamente sono preoccupato per la  frammentazione in atto:  la politica è  anche l’arte della sintesi! 
La situazione è difficile. C’è tanta incertezza e disillusione.

C’è un deserto da attraversare. La nostra città ha le potenzialità per attraversarlo se si riuscirà a favorire ampi spazi di partecipazione e a recuperare risorse che oggi sono marginali!  Ragusa ha un impellente  bisogno di ripensare il suo modello di sviluppo e ha un drammatico bisogno di classe dirigente in tutti  i settori. Di questi bisogni  occorre farsi carico. Chi si propone alla guida della città ha la responsabilità di contribuire alla selezione  di una classe dirigente competente e  onesta dove l’esperienza dei “vecchi “ e la vitalità dei giovani  trovino una  virtuosa sintesi  anziché  l’opposizione di    luoghi comuni. 

Occorrerà mettere insieme visione e buona gestione. Capacità di leadership e di management. Ragusa non ha bisogno di  un sindaco!  HA BISOGNO DI SETTE SINDACI  che esprimano i mondi vitali della città. Ha bisogno di  una leadership condivisa  con  sei assessori ( il numero previsto dalla legge) con lo spessore di un sindaco:   con   buona   cultura , con  esperienza  amministrativa, con sensibilità valoriali comuni . Quanto sarebbe “normale” poter conoscere l’orizzonte valoriale, la cultura politica di riferimento, le esperienze  amministrative e gestionali pregresse dei prossimi candidati. 

La confusione,la povertà culturale, l’improvvisazione  hanno degradato la politica.  Ragusa ha bisogno di  un sindaco  con cui la maggioranza della città si possa identificare  perché selezionato attraverso processi democratici dal basso: con i focus group, con le primarie aperte, con i sondaggi , con ogni strumento possibile che possa permettere a chi lo desidera e ha a cuore il comune bene di partecipare ad  un discernimento collettivo. Accanto agli assessori e al sindaco, dirigenti  e consiglieri comunali all’altezza. C’è la necessità di un progetto che non escluda a priori i partiti, ma che li induca a mettersi in viaggio e a ritrovare la  centralità democratica e progettuale che,  nella vita della città, hanno, in gran parte, perduto!

Ragusa è piena di energie positive  e di  persone che si prendono cura  dei bisogni  degli altri ed esprime  tante personalità interessanti.  I partiti,  i movimenti,  le liste civiche, le associazioni,  la chiesa, ognuno con  la sua specificità,   si facciano carico di aiutare l’emersione  della potenziale  classe dirigente che questa città possiede .  Agli intellettuali, agli imprenditori, agli operatori sociali, a tutti coloro che hanno una storia professionale credibile  è richiesta una grande generosità.  L’appello è  a mettersi a disposizione nella prima, nella seconda o nella terza linea, senza anteporre le ambizioni personali all’ambizione  del progetto.

Tra le lettere dei condannati a morte della Resistenza ce  n’è una che mi auguro possa scuotere le nostre coscienze.  Un giovane ventenne, la sera prima di essere fucilato dai nazisti, scrive ai genitori: “ tutto questo avviene perché voi un giorno non avete più voluto saperne di politica”.  Disinteressarsi della politica è un comportamento stupido ( i greci, al politico che si occupa del tutto, opponevano l’idiota che ssi occupa solo dei suoi fatti privati) e ha come effetto solo quello di favorire i gruppi di interesse organizzati. Costruire ciascuno un pezzo di bene comune è il percorso necessario e non più prorogabile!