Lettere in redazione
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19/07/2017 10:03

Il lamento finto di alcune anime in pena

Riceviamo e pubblichiamo

di Veronica Sammatrice

Veronica Sammatrice
Veronica Sammatrice

Chiaramonte Gulfi – Con l’articolo apparso su Ragusa News dal titolo “La Consulta chiama, ma l’Amministrazione non risponde”, è del tutto evidente che il Presidente della Consulta, Francesco Scollo, non ha ben chiaro i ruoli istituzionali e soprattutto il suo ruolo.
Ancor prima di indire un incontro, il Presidente Scollo avrebbe avuto il sacrosanto dovere di relazionarsi con la sottoscritta e a maggior ragione con il Sindaco. Sarebbe stato un atto di rispetto istituzionale e un corretto approccio con la nuova Amministrazione comunale.

 

Non può, tra l’altro in violazione del regolamento della Consulta Giovanile disporre in proprio della convocazione dell’Assemblea. E’ giusto ricordargli che, ai sensi dell’art. 7 di tale Regolamento, “la convocazione dell’Assemblea avviene per opera del Presidente, attraverso l’Assessorato alle Politiche Giovanili”.
Lui, il Presidente Scollo ha ignorato tale elementare regola, assumendo un ruolo che non è conforme alle regole che disciplinano tale organismo e che danno una precisa idea che lo stesso ha assunto un ruolo del tutto improprio, per nulla rispondente a quanto previsto all’art. 19 del predetto Regolamento.
Tra l’altro è compito di tale organismo formulare proposte ed elaborare progetti (art. 1) e non certo, almeno in questa fase, chiedere all’Amministrazione comunale “cosa intenda fare in termini di politiche giovanili”.
La risposta ai sensi del citato regolamento è ovvia e opportuna: “Cosa intende fare la Consulta” in applicazione dell’art. 1 del Regolamento?

 

La mancanza di rispetto istituzionale da parte del Presidente Scollo, la convinzione di poter mettere sotto inchiesta l’Amministrazione comunale, appena insediata, e il ruolo del tutto fuori misura dello stesso non depongono certo per un dialogo sereno e costruttivo.
Le sue dichiarazioni appaiono ancor più compromettenti, dato il ruolo che lo stesso ha avuto nella campagna elettorale, quale presentatore della lista dell’ex Sindaco.
Ora prova a denigrare la sottoscritta e tutta l’Amministrazione comunale, quando sarebbe più opportuno e istituzionalmente corretto che facesse un passo indietro.
Al di là di ciò la scrivente non mancherà di interloquire con la Consulta nel rispetto delle regole e soprattutto dei ruoli, a tutto beneficio anche delle associazioni che vi aderiscono.

 

Ci si augura che lo stesso riveda le sue posizioni e assuma un ruolo “super partes” e non si confonda nella mischia politica, quale esecutore di altrui volontà. Se persiste, invece, convocando una Amministrazione al suo tavolo appare chiaro che sta attuando un’azione che può sembrare un servizio su commissione.