Letojanni - Abbronzatura perfetta, barbetta e capelli brizzolati, occhi chiusi. Fiorello a Letojanni, può finalmente dismettere i panni del mattatore di Edicola Fiore. E' con sua moglie Susanna Biondo e la figlia Angelica.
«La forza di Susanna sta nell’intelligenza, ma la sua vera dote è il culto della famiglia». Susanna, classe ’65, una laurea in Economia e Commercio, un lavoro nella società paterna di doppiaggio e post produzione cinematografica, un discreto patrimonio, Susanna, schiva, saggia e forte, ha incontrato Fiorello una ventina d’anni fa, in un momento in cui lui era all’apice del successo, ma contemporaneamente sul barato di un precipizio.
«Era la metà degli anni novanta», ha raccontato Fiorello, «giravo con guardie del corpo, addetto stampa, segretarie. Avevo fidanzate da rotocalco e storie da una botta e via». Era quando lui, ex muratore, ex idraulico, ex falegname, ex centralinista di una ditta di pompe funebri ed ex venditore di lattuga a Messina sull’Apecar per 500 lire al giorno, dopo essere diventato il “Re Mida” dei villaggi turistici, è entrato a far parte del clan di Radio Deejay.
Sponsorizzato da Claudio Cecchetto, all’improvviso si è ritrovato come amici personaggi famosi tipo Gerry Scotti, Amadeus, Marco Baldini, Nicola Savino. Con la sua bellezza mediterranea, il talento naturale da animale da palcoscenico e l’energia dei vent’anni, era diventato una delle persone più ricercate e desiderate.
Un vortice, insomma, fatto di luci abbaglianti del mondo dello spettacolo, ma anche di ombre nere come la droga.
L’ha confessato lo stesso Fiorello: «Non parlavo più con nessuno, tiravo cocaina. Mi sentivo un duro e invece ero un pupazzo». «Per me è stata una malattia. La cocaina è il diavolo, ti illude di non essere solo, ti convince di essere il più forte. Tanti la prendono, tantissimi. Nessuno lo sa, nessuno li scopre».