Chiaramonte Gulfi - La domanda che mi sono posta prima di iniziare le riprese per questo reportage è stata la seguente: a che punto siamo arrivati? L'incendio che ha devastato la pineta di Chiaramonte Gulfi, scoppiato il 30 giugno del 2017, ha mandato in fumo 1300 ettari di bosco, fra terreni del demanio forestale e campi privati. Ma non solo: tre aziende sono state gravemente danneggiate e in particolare due di esse (azienda Cascone e azienda Tumino) hanno subito gravi e seri danni economici a causa di questo devastante incendio, forse il peggiore degli ultimi 30 anni. Sono voluta ritornare sui luoghi dell'incendio insieme alle guardie del corpo forestale, il comandante Alessandro Panza e l'ispettore superiore Mario Licitra.
Poi, ho intervistato due dirigenti dell'azienda forestale di Ragusa, i dottori Tullio Serges, dirigente dell'unità operativa di Ragusa e Vincenzo Arcadipane, dirigente servizio a Ragusa. Infine, ho ascoltato la presidente del comitato spontaneo 30.06 bene comune, Cristiana Pavone e i proprietari delle aziende danneggiate, ovvero Salvatore Cascone e Salvatore Tumino. Grande assente di questo reportage è la politica. La mia, è stata una scelta voluta. Pur riconoscendo il merito relativo di aver chiesto immediatamente lo stato di calamità, ritengo che questo fosse veramente il minimo sindacale che potesse farsi.
Fino a quando, infatti, questo "contenitore" rappresentato dallo stato di calamità non sarà riempito con i fondi promessi la politica, per quanto mi riguarda, non ha davvero nulla da dire. Troppo facile, infatti, per i politici di tutti i livelli, compresi deputati e assessori regionali, andare a fare passerelle nelle aziende colpite all'indomani dall'incendio. Io ritengo, infatti, che asserire semplicemente "stiamo fancedo", "ci stiamo muovendo", "la pratica è arrivata fin qui", "presto arriveranno i finanziamenti", non significhi proprio nulla se ai proclami non seguono i fatti. Naturalmente, se qualcuno vuole replicare, sono a disposizione. Nessuna intervista è stata tagliata o manipolata: i video, realizzati semplicemente con il mio cellulare, sono stati montati uno dopo l'altro.
Emerge, purtroppo, un dato significativo: molto probabilmente il responsabile resterà impunito. La piromania, infatti, è un reato molto facile da eseguire e molto difficile da punire. In procura, vi è un fascicolo aperto a carico di ignoti e resta sempre la speranza che possa essere riempito con un nome.
Emerge anche un altro dato: come si può pensare di pattugliare un territorio vasto come la provincia di Ragusa con sole 10 guardie forestali? L'ultimo concorso per diventare guardia forestale è stato indetto nel 1985.
Infine, un dato incoraggiante: la generosità e l'impegno dei privati cittadini è stato veramente un toccasana sia per le aziende che per tutta la città. A loro, va il plauso per l'impegno concreto.
Di certo, vi è un orario: le 11.26. E' questa, infatti, l'ora in cui è arrivata la prima segnalazione di incendio al 115. Poi, la devastazione.