La personificazione di un uomo Kitsch
di Irene Savasta

Maurizio Crozza, superbo e divertentissimo imitatore, per la prima volta sul palco di Fratelli di Crozza – in onda tutti i venerdì in prima serata su Nove – imita Rosario Crocetta, presidente della Regione Sicilia, arrivato ormai a fine mandato. Crocetta/Crozza fa un bilancio dei suoi 5 anni di governo a pochi giorni dal voto e, per giustificare gli sprechi della Regione Sicilia, si lancia in un confronto tra Nord e Sud: “Se in Lombardia assumono un medico in un Ospedale è l’eccellenza della bella amministrazione del Nord.
Se invece in Sicilia assumiamo 24 mila forestali per tagliare una siepe allora è lo scandalo della solita Sicilia sprecona, ma qui la siepe cresce molto più in fretta che al Nord!”. Per concludere, circondato da un tripudio di ballerine, intona una canzone di commiato: ADDIO SICILIA/TI LASCIO IL CUOR/IN CAMBIO VOGLIO PER ME/UN SEGGIO IN PARLAMENTO/CON IL PD/SEMBRA UN RICATTO, CERTO, ED È COSÌ/MI PIACE IL BELLO/E IL BELLO È CHE/C’È UN POSTO IN LISTA PER ME/DATEMI STA POLTRONA/LO DICO IN UMILTÀ/O L’INCUBO CROCETTA RITORNERÀ.
Rosario Crocetta è stato dipinto come un personaggio Kitch, circondato da oggetti pacchiani e inutili, da lui definiti “belli”: un fenicottero rosa luccicante, che lui ogni tanto accarezza, un carretto siciliano (in barba agli stereotipi) e la foto che ha fatto il giro d’Italia di lui sdraiato sulla spiaggia con il giornale in mano. C’è tanto rosa e azzurro e il presidente, infine, circondato da ballerine scosciate, intona un inno che sembra più una minaccia.
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