Attualità
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17/02/2018 11:35

La leggenda della Ragusa-Catania

Pessimismo? No, realismo

di Irene Savasta

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Strada Statale 115
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Ragusa – Avete mai provato ad andare su Google e a digitare “autostrada Ragusa-Catania?”. Non avete idea di quanti articoli vi siano su questa opera mai realizzata. Quasi tutti, è bene precisarlo, sono comunicati di varie forze politiche che, man mano, hanno tentato di attribuirsi la paternità di questa opera. “Ragusa-Catania, nel giugno 2017 i primi cantieri”, recita un titolo. “Nel 2017 partono gli espropri”, recita un altro. Nel 2016, si scriveva che entro quattro anni ci sarebbe stata la consegna del tratto. Sempre nel 2016, si scriveva che era stato dato il via libera al progetto. E così via per gli anni a ritroso. Andiamo a memoria d’uomo, ma già ai tempi del primo Governo berlusconi-sicilia-agonia-ponte/86041″ >Berlusconi si parlava di questo progetto ma ovviamente è una cosa di cui si favoleggia da almeno 40 anni. Una domanda sorge spontanea a questo punto: siamo sicuri che si voglia veramente costruire la Ragusa-Catania? Il sospetto è che questo progetto, tirato fuori dal cassetto ogni qualvolta c’è in ballo un’elezione, locale o nazionale poco importa, serve soltanto alla propaganda di turno.

E’ un po’ come le strade colabrodo che ci ritroviamo in tutta la Provincia: per cinque anni stanno li, a distruggere ammortizzatori, gli ultimi due mesi prima di un’elezione vengono approvati progetti per la loro sistemazione. In alcuni casi, addirittura, abbiamo visto qualche ditta rattoppare con un po’ d’asfalto le buche più evidenti. Ma la Ragusa-Catania non è neanche quello: è un mito, una favoletta da raccontare ai bambini prima di mandarli a dormire. Esiste addirittura un comitato spontaneo per la Ragusa-Catania di cui non si è ben capita la funzione. Non ci risulta, infatti, che abbia nessun potere decisionale. Diciamo che sono come il due di coppe quando la briscola è a mazze. Ma anche chi avrebbe il potere di fare qualcosa, in realtà, ha fatto pochino.

L’ultima dichiarazione, riguarda un onorevole che ha promesso di parlare della questione con Gentiloni. Ora, con tutto il rispetto, anche questa ci appare come l’ultima trovata che serve solo per alzare il tiro, visto il periodo elettorale in corso in tutta Italia. Naturalmente, sempre nella stessa dichiarazione, si tiene a sottolineare un presunto successo del Governo Renzi nell’aver dato i finanziamenti alla costruzione del nulla, visto che il raddoppio della Ragusa-Catania resta un’opera favolistica. E allora, non è lecito avere dubbi sull’azione propagandistica messa in atto da tutti coloro che si vogliono occupare di quest’opera ancora inesistente? Non si è nemmeno riusciti a completare il lotto della Siracusa-Gela, fermo da mesi perché i soldi sono finiti e gli operai che hanno subappaltato i lavori non vengono retribuiti e rischiano di finire a gambe all’aria, figuriamoci iniziare un’opera colossale come il raddoppio della Ragusa-Catania.

In Italia gli unici due capoluoghi di provincia a non essere toccati dal tratto autostradale sono due: Sondrio e Ragusa. Che non si parli, allora, di “sviluppo dell’aeroporto di Comiso”, “Cabina di regia”, “turismo di Montalbano”, quando poi non si riesce nemmeno ad ottenere il minimo sindacale: una strada decente. L’amarezza, però, non è per le dichiarazioni fatte e rese pubbliche dai politici di turno, di qualunque colore siano: l’amarezza è che qualcuno ancora ci crede.