Uscirà in Italia il 29 marzo
di Irene Savasta

C’è chi ha definito questo film “una cannonata”. E aveva ragione. Noi lo abbiamo visto in anteprima, incuriositi dal trailer scoppiettante e dal fatto che Allyson Janney ha vinto l’oscar come miglior attrice non protagonista. In Italia arriverà presto, il 29 marzo e ve lo diciamo subito: andate a vederlo in massa al cinema. Tonya è un film a metà strada fra la commedia noir e il genere drammatico, con una fantastica Margot Robbie nel ruolo di Tonya Harding, la discussa pattinatrice artistica che ha sconvolto il mondo con la sua storia.
Tonya Harding (Margot Robbie) è una bambina cresciuta in una famiglia anaffettiva e disagiata, al limite della povertà. La madre Lavona (Allyson Janney) la costringe a praticare il pattinaggio artistico sul ghiaccio, riversando su di lei tutte le sue frustrazioni. Crescendo, Tonya acquisisce grandi abilità tecniche ma resta comunque carente nella presentazione artistica e nella coreografia.
Si rifiuta, infatti, di vestire come “una fatina ritardata” e al posto della musica classica si esibisce con musiche heavy metal, completamente inconcepibili all’epoca. I giudici, infatti, penalizzano sempre i suoi punteggi proprio per questo motivo: una pattinatrice, infatti, rappresenta un intero mondo, fatto di grazia, eleganza e femminilità. Ma Tonya, che ha una struttura fisica potente, decide di puntare tutto sul Triplo Axel, un salto molto difficile che le porta il titolo nel 1991. Poi, una serie di eventi sconvolgenti mineranno la sua immagine pubblica e la sua vita e viene accusata di essere, insieme all’ex marito Jeff, il mandante del pestaggio della sua più grande rivale sul ghiaccio, Nancy Kerrigan.
Il film di Craig Gillespie è un coraggioso mix di interviste contraddittorie ai veri protagonisti e di finzione scenica. Ne esce fuori una verità che è una matassa impossibile da districare e un concetto della stessa Tonya molto variopinto. Resta allo spettatore, infatti, il dubbio sull’innocenza o la colpevolezza di Tonya Harding ma allo stesso tempo ne viene fuori un ritratto umanissimo e pieno di comprensione nei confronti di una donna che ha segnato, nel bene o nel male, la storia del pattinaggio americano. Tonya Harding, una povera ragazza senza speranze e che non è riuscita neanche a prendere il diploma, con una madre oppressiva e sadica, riesce per un minuto, un solo brevissimo minuto, ad essere amata dal pubblico.
La sua vita è sempre stata una continua lotta per la sopravvivenza e la sua famiglia non è certo il modello perfetto di famiglia americana. L’associazione pattinatori, infatti, non la vuole in federazione e la penalizza proprio perché Tonya, di umilissimi origini, non fa parte di quel mondo e viene sempre avvertita come un corpo estraneo. E mentre Nancy Kerrigan era “la principessa”, lei era dipinta come “il disastro umano”, complice anche la vita sentimentale con il marito Jeff, violento e inconcludente.
Un film da vedere, una commedia noir a tratti divertente e irriverente e una grandissima Margot Robbie che avrebbe meritato di vincere l’Oscar per questa interpretazione.
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