Roma - Si chiama Caviar Kaspia il ristorante di Alda Fendi all'interno di Rhinoceros, la nuova galleria d'arte moderna progettata dall'archistar Jean Nouvel. La stilista legata a Scicli ha deciso di destinare l'ultimo piano di Palazzo Velabro, che un tempo ospitò case popolari, a un ristorante francese.
Caviar Kaspia, nato a Parigi nel 1927. Dal primo locale di place de la Madeleine, oggi il marchio ha conosciuto un’espansione mirata a collezionare sedi distintive, da Montecarlo a Londra e New York, passando per il secondo ristorante inaugurato a Parigi la primavera scorsa, all’interno delle Galeries Lafayette. E ha legato il suo nome al lusso di un’offerta gastronomica incentrata su caviali pregiati e affini, sicuramente non per tutte le tasche (a Parigi una degustazione di caviale tra le più costose arriva a superare gli 800 euro). A Roma, dove il brand esordisce con l’idea di proporre un’offerta inedita nella Capitale, la declinazione dei prodotti di cui Caviar Kaspia ha sempre fatto vanto sarà mediata da un’interpretazione più affine ai gusti e alle abitudini – anche di spesa – della città.
Sull’addomesticamento della formula al mercato romano ha lavorato Dario Laurenzi, consapevole di poter scommettere su un asso nella manica di non poco conto: due saranno le terrazze a disposizione degli ospiti per tutta la bella stagione – da marzo a ottobre, e con un po’ di fortuna anche nelle giornate più miti d’inverno – più come se non bastasse un’altana qualche metro più su, allestita con divani e uno spazio più rilassato per l’aperitivo. Tutte affacciate a 360 gradi sulla Roma classica vista qui da un punto di osservazione inedito e ammaliante, costituiranno il cuore del ristorante, che vivrà 7 giorni su 7, dalle 8 alle 24, e disporrà anche di uno spazio all’interno da circa 50 coperti (fuori i numeri triplicano, arrivando fino a 150). L'idea è quella di proporre una formula variabile che rappresenti una novità, ma senza spaventare. Obiettivo: accessibilità nonostante il blasone della maison. Pur raccontando prodotti di alta fascia come salmone selvaggio e pesci affumicati, granchio e aragoste, tartufi (in un secondo momento anche ostriche, nel bar a huitres che dovrebbe prendere forma sulla terrazza più alta). E ovviamente caviale, per tutti i gusti.
I sei piani di Rhinoceros ospitano sia le gallerie che le 24 residenze per gli artisti. Poi negozi (uno dei quali venderà insetti da mangiare) e teche di bibite che conterranno «tutte le acque del mondo» e in seguito libri e oggetti d’arte.