Giovanni Masia fu precettore di Antonio Segni e di Francesco Cossiga, intersecando nel proprio cammino Enrico Berlinguer. A Sassari. Due Presidenti della Repubblica e il leader politico comunista più amato. Tutti di Sassari, tutti residenti a poche centinaia di metri di distanza l'uno dall'altro, tutti reduci dall'incontro, nella loro vita, con questo parroco, rimasto a presidiare la propria parrocchia fino a oltre i 90 anni.
Sassarese, della parrocchia di San Giuseppe è anche Mariotto Segni, leader riformista democristiano figlio di Antonio, e della stessa parrocchia anche Arturo Parisi, fedelissimo di Romano Prodi, già Ministro della Difesa. Anche l'ex Ministro della Pubblica Istruzione Luigi Berlinguer, cugino di Enrico, ha lo stesso imprinting. Tutti questi sassaresi illustri hanno studiato al liceo Azuni, lo stesso dove Palmiro Togliatti prese sempre e solo dieci in tutti i compiti in classe.
Che prete era Giovanni Masia, formatore di uomini politici assurti ai vertici dello Stato?
Era un cattolico d’assalto, di carattere non facile. Cossiga abitava a 20 metri dalla parrocchia, da piccolo era il pupillo del prete. Anche i Berlinguer gli erano legati. In quel raggio di 300 metri abitava la buona borghesia cittadina, benestante, ma non ricca. Sassari faceva la differenza, perchè i sassaresi votavano per i sassaresi. La terra contava più del colore politico.
Classe 1897, Masia è morto nel 1993 a 96 anni. Fra i suoi allievi minori anche Luigi Manconi e Gavino Angius, Paolo Manca, Giovanni e Sergio Berlinguer (fratello e cugino di Enrico) e Beppe Pisanu, già Ministro dell'Interno di Silvio Berlusconi.
Quando Francesco Cossiga fu eletto presidente, monsignor Masìa diede l'ordine di intonare il Te Deum e fece suonare le campane a distesa. "Per festeggiare - spiegò con orgoglio - il secondo parrocchiano che va al Quirinale".