Economia Trasporti del futuro

Si chiama Hyperloop il treno che collega Palermo a Catania in 10 minuti

La società californiana vuole installare in Italia, partendo dalla nostra Isola, il mezzo supersonico a "levitazione magnetica passiva"

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/02-02-2019/chiama-hyperloop-treno-collega-palermo-catania-minuti-500.jpg Il treno superveloce Hyperloop


Catania - Hyperloop. Da Catania a Palermo in treno in poco più di dieci minuti. Ne parla stamani Fabrizio Massaro sul Corriere della Sera spiegando che «il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Stefano Buffagni, M5S, viene allo scoperto sul progetto della società californiana Hyperloop Transportation Technologies l, presieduta dall'italiano Gabriele Bibop Gresta, di installare in Italia il treno superveloce ideato da Elon Musk". Partendo magari dalla Sicilia, appunto.

«Gabriele Bibop Gresta è in questi giorni in Italia per cercare sostegno economico e istituzionale al progetto di installare il treno "a levitazione magnetica passiva", una infrastruttura ipertecnologica che consentirà di viaggiare fino a 1.223 km orari con costi bassi e un recupero totale — anzi, con un surplus grazie ai pannelli solari lungo le tratte — dell’energia utilizzata per far viaggiare persone e merci. La prima corsa, nei progetti di Hyperloop, dovrebbe avvenire ad Abu Dhabi nell’ottobre 2020 in occasione dell’Expo».

Dice il sottosegretario Buffagni: «Fantascienza, diranno gli scettici. Forse, ma di sicuro vent'anni fa erano fantascienza anche gli smartphone, le stampanti 3D e la blockchain e invece oggi fanno parte della nostra vita. Allo stesso tempo, però, è necessario, prima di lanciarsi in questo tipo di imprese, studiare con cura la documentazione che al momento è in fase di certificazione a livello europeo. Bisognerà capire, per questo come per altri progetti, la sostenibilità dei costi, l’impatto ambientale, il ritorno economico. Ma una cosa è certa: noi abbiamo in mente un orizzonte di 10-20 anni, e non intendiamo restare fermi in attesa che il futuro ci passi ancora una volta sotto il naso».


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