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Ex base nato di Comiso, l'affaire acciaio

La possibilità di realizzare un villaggio turistico

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/10-02-2019/base-nato-comiso-affaire-acciaio-500.png Appetiti


Comiso - La speranza dell’aeroporto di Comiso e del suo futuro è quel filo dell’esistenza tribolata, frammentata, scandita da annunci più o meno propagandistici.
L’indomabile voglia di vedere un futuro, la visione forse realistica, ci inducono ad una analisi sull’immensa area da riqualificare attorno all’aeroporto, in attesa di conoscere il destino dell’aerostazione, sempre più col fiato corto su voli e compagnie aeree.

L’introspezione che Ragusanews vuole immaginare, almeno per quell’area di utilizzo di 107 ettari già dati in uso al Comune nel settembre 2011 e per ultimo di altri 87 ettari di area ex Usaf concessa dal Ministero della Difesa alla Regione e contestualmente al Comune di Comiso, vede un progetto di sviluppo, guidato da privati.
In totale 600 immobili di varia natura, ripartiti in 5 zone: quella delle villette per le famiglie dei militari Usa, i circoli ricreativi, la zona logistica coi magazzini, gli alloggi per i militari ‘scapoli’, l’area bunker (cosiddetta area Gama).

Ma come può il Comune di Comiso sfruttare al meglio quest’area? Le idee ci sono. Imprenditori privati sarebbero pronti per costruire resort turistici a ridosso dell’aerostazione. Meno verosimile il progetto della piattaforma cargo. Ci vuole il Coa dell’Enac, e una procedura molto lunga per ottenerlo, ci vogliono le compagnie aeree, ci vogliono gli accordi commerciali. Un’area così vasta però, con una deroga al PRG potrebbe essere data in concessione allo scopo di promuovere il settore turistico attorno all’aeroporto. E qualche iniziativa societaria ha già posto le basi, almeno nell’oggetto sociale.

Facile scorgere un’opportunità avendo la piena e gratuita disponibilità dell’area. Ma la transitorietà dell’operazione non è tutta qui. Avere quell’area in utilizzo, gratuitamente, significa potere disporre anche di un piccolo forziere. Quale? I bunker dove gli americani custodivano i 112 missili nucleari. Ebbene, i portelloni d’acciaio che sigillavano i bunker valgono una fortuna. Seguiteci nel ragionamento in parola. 8 bunker. Ciascuno è chiuso da sei portelloni, tre d’entrata e tre d’uscita. Ogni portellone d’acciaio è circa 20 metri quadrati , spessore 0,70 mt, quindi 14 metri cubi. Valgono circa 2 milioni di euro. Sapevatelo!

Per gli amanti dei calcoli , segue l’equazione.
Ogni metro cubo equivale a 7,860 tonnellate.(7,860 ton *14 metri cubi= 110 Tonnellate. 110 tonnellate a portellone. 110 tonnellate * 48 portelloni = 5280 tonnellate). 5280 tonnellate di acciaio che rivendute al mercato internazionale a 300 euro a tonnellata, fanno poco meno di 2 milioni di euro.
Facendo due calcoli e immaginando la dismissione di quell’acciaio, è facile intuire come questo “lascito” americano possa fare gola.
Quindi, è l’acciaio che traccia il solco dell’area oggi nella disponibilità del Comune di Comiso. Una società di scopo potrebbe ridurre la tempistica dell’investimento. Rimane sempre il focus su chi e soprattutto come dovrebbe rilanciare l’aeroporto. Ma questa è altra storia.


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