Firenze - Tiziano Renzi e Laura Bovoli sono agli arresti domiciliari. Il provvedimento di cattura per i genitori dell’ex premier è stato eseguito dalla Guardia di Finanza per i reati di bancarotta fraudolenta e false fatturazioni. Entrambi sono accusati di aver provocato «dolosamente» il fallimento di tre cooperative dopo averne svuotato le casse ricavando così in maniera illecita svariati milioni di euro. Sono aziende collegate alla “Eventi 6”, la società di famiglia già finita sotto inchiesta proprio per una gestione allegra e la sparizione di fondi. Con loro è stato arrestato anche Gian Franco Massone, vicepresidente di una delle coop.
La clamorosa svolta dell’indagine - condotta dal procuratore Giuseppe Creazzo, dall’aggiunto Luca Turco e dal pubblico ministero Christine Von Borries - era arrivata nell’autunno scorso grazie all’esame della documentazione acquisita presso la “Eventi 6” che portava a tre cooperative: “Delivery”, “Europe service Srl” e “Marmodiv”. Queste ultime due furono perquisite nei mesi scorsi e il materiale sequestrato - libri contabili, fatture, contratti - avrebbe corroborato l’ipotesi accusatoria convincendo i magistrati e chiedere l’arresto dei coniugi Renzi per il timore di inquinamento delle prove, ma anche per la reiterazione del reato. Il giudice ha ritenuto fondato il sospetto secondo cui le cooperative «non hanno alcuna vita sociale, ma vengono costituite soltanto come schermo per altri affari».
Il primo a indagare su questo “sistema” è stato il pubblico ministero di Cuneo Pier Attilio Stea con accertamenti sulla “Direkta Srl”. Gli atti sono stati poi trasferiti alla Procura di Firenze proprio per i rapporti con la “Eventi 6” e adesso si è deciso di procedere con gli arresti per evitare che lo stesso “modus operandi” venga applicato ulteriormente. Nel capo di imputazione è infatti specificato che «gli indagati cagionavano il fallimento della società per effetto di operazione dolosa consistita nell’ aver omesso sistematicamente di versare i contributi previdenziali e le imposte».
Con i genitori dell’ex premier sono indagate altre 5 persone, tra cui Roberto Bargilli, ex autista del camper di Matteo Renzi durante le primarie del 2012. Gli altri sono gli amministratori delle cooperative che avrebbero agevolato questo sistema ritenuto illegale dai giudici.
«Ho molta fiducia nella giustizia italiana, tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge» sono le prime parole di commento attribuite invece all’ex premier Matteo renzi subito dopo aver appreso la notizia che i suoi genitori erano stati messi agli arresti domiciliari. «Sono impaziente di assistere al processo. Perché chi ha letto le carte mi garantisce di non aver mai visto un provvedimento così assurdo e sproporzionato» ha scritto su Facebook l’ex segretario del Pd.Lo stesso messaggio così prosegue: «Se qualcuno pensa che si possa utilizzare la strategia giudiziaria per eliminare un avversario dalla competizione politica sappia che sta sbagliando persona. Non ho mai avuto così tanta voglia come stasera di combattere per un Paese diverso e per una giustizia giusta. Se io non avessi fatto politica, la mia famiglia - sottolinea l’ex premier - non sarebbe stata sommersa dal fango. Se io non avessi cercato di cambiare questo paese i miei oggi sarebbero tranquillamente in pensione. Non accetteremo nessun processo nelle piazze o sul web».
Renzi ha anche annullato la presentazione del suo libro in programma questa sera al Circolo della stampa di Torino. Dopo la presentazione di Nichelino l’ex segretario dem è partito alla volta di Firenze. Renzi avrebbe appreso dell’arresto quando si trovava già alle porte di Torino e avrebbe quindi deciso di fare marcia indietro. In sala, per assistere alla presentazione, c’erano diversi esponenti locali del Pd, tra cui l’ex segretario regionale del partito e attuale parlamentare Davide Gariglio. «Siamo dispiaciuti e umanamente vicini a Matteo e alla sua famiglia - commenta all’ANSA Gariglio - speriamo che quando accaduto si chiarisca presto».
Tra le prime reazioni al provvedimento di arresti domiciliari dei genitori di Renzi c’è quello di Matteo Salvini: «Arresto genitori Renzi? Niente da festeggiare». «Questa cosa dolorosa non sarebbe accaduta se anche la sinistra avesse accettato di realizzare la nostra riforma della giustizia, con separazione dei giudici dai pm, che devono avere una carriera diversa» ha detto Silvio Berlusconi a Quarta Repubblica su Rete 4 commentando l’arresto ai domiciliari dei genitori di Matteo Renzi. Per il M5S le prime parole sono giunte dal sottosegretario Stefano Buffagni: «I figli non devono mai pagare le colpe dei padri: Matteo Renzi ha fatto danni per la nostra amata Italia e i cittadini si sono già espressi su di lui. Sui genitori la giustizia farà il suo corso».