Appuntamenti Vittoria

Flavio Bucci a Vittoria

"E pensare che ero partito così bene"

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/13-03-2019/flavio-bucci-vittoria-500.jpg Flavio Bucci


Vittoria - Flavio Bucci torna in scena. Il grande attore è protagonista di un ispirato spettacolo dagli evidenti tratti autobiografici: E pensare che ero partito così bene. Un testo firmato dallo stesso Bucci insieme al regista Marco Mattolini. Sulla scena, accanto all’attore, figurano Almerica Schiavo e Alessandra Puglielli. Lo spettacolo, in esclusiva per la terra iblea, è in programma a Vittoria, sabato 16 marzo 2019, alle 20.30, alla Sala Maltese, in Via Bari, 109, nell’ambito della rassegna di teatro contemporaneo Teatra(l)Mente, curata dal Collettivo ConTatto.

Lo spettacolo

Flavio Bucci racconta e si racconta fuori dai denti. La vita, la carriera, i successi e le défaillance sono narrati attraverso aneddoti e riflessioni filosofiche, citazioni dei propri e degli altrui lavori. Si tratta di consuetudini, vizi privati e pubbliche virtù dello spettacolo italiano. L’attore delinea i ritratti di personaggi celebri. Lo spettacolo è caratterizzato dalla proverbiale spregiudicatezza del grande attore. Una scorribanda senza trionfalismi e senza vergogna, di ricordi di teatro e di cinema, ma anche la confessione delle dipendenze e dell’irrefrenabile bisogno di libertà. Infine, il rapporto con le donne, messo in scena attraverso un racconto spudorato di mogli, figli e amori.

L’attore

Flavio Bucci nasce a Torino 71 anni fa, da una famiglia originaria del foggiano. Bucci si forma alla Scuola del Teatro Stabile di Torino. Esordisce al cinema diretto da Elio Petri, ne La classe operaia va in paradiso (1971), cui segue La proprietà non è più un furto (1973). Lavora con Giuliano Montaldo, nei film L’Agnese va a morire (1976) e Il giorno prima (1987). È celebre la sua interpretazione del Don Bastiano de Il marchese del Grillo di Mario Monicelli (1981). Senza dimenticare Tex e il signore degli abissi di Duccio Tessari (1985), Secondo Ponzio Pilato di Luigi Magni (1987), Teste rasate di Claudio Fragasso (1993). Negli ultimi anni recita nelle commedie Caterina va in città di Paolo Virzì (2003) e Lezioni di volo di Francesca Archibugi (2007). Strepitosa la sua caratterizzazione del politicante Franco Evangelisti, braccio destro del mefistofelico Andreotti de Il Divo di Paolo Sorrentino (2008).

https://www.ragusanews.com/immagini_banner/1711106401-3-coop.gif

In televisione si fa conoscere dal grande pubblico interpretando lo sceneggiato televisivo Rai Ligabue di Salvatore Nocita (1977), con il quale torna a lavorare nei Promessi sposi (1989). Per il piccolo schermo, interpreta anche il commissario Ingravallo in Quer pasticciaccio brutto de via Merulana di Piero Schivazappa, all’omonimo romanzo di Carlo Emilio Gadda (1983). Appare anche nella Piovra di Damiano Damiani (1984) e ne L’avvocato Guerrieri - Ad occhi chiusi di Alberto Sironi (2008).

In teatro recita come protagonista in numerose pièce. Marco Mattolini lo dirige in Opinioni di un clown di Heinrich Böll, Le memorie di un pazzo di Gogol’, Uno, nessuno e centomila e Il fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello. Anche Mario Missiroli lo dirige in spettacoli pirandelliani: Quaderni di Serafino Gubbio operatore e I giganti della montagna. Dopo una lunga assenza dalle scene torna in teatro con lo spettacolo dedicato a Giacomo Leopardi, Che fai tu luna in ciel, dimmi che fai, ancora una volta diretto da Mattolini, con la danzatrice Gloria Pomardi e la pianista e compositrice Alessandra Celletti.

https://www.ragusanews.com/immagini_banner/1711106401-3-coop.gif

La rassegna

La rassegna di teatro contemporaneo Teatra(l)Mente prosegue, sempre a Vittoria, sabato 6 aprile, con Enea ti amo by Didone, spettacolo di e con Nadia Spicuglia Franceschi; mercoledì 15 maggio, con L’isola delle anime migranti, spettacolo di teatro-canzone di e con Lillo Pucccio; sabato 22 giugno con Clouds, lo spettacolo conclusivo della rassegna, scritto da Cinzia Aronica e Francesco Savarino e interpretato dal Collettivo ConTatto.


© Riproduzione riservata