Cultura Modica

Anna de Cabrera e la Contea di Modica

Anna prestò giuramento di vassallaggio all’ ex Viceré di Sicilia Guglielmo de Peralta

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/22-06-2019/anna-de-cabrera-e-la-contea-di-modica-500.jpg Anna Cabrera


Modica - Anna de Cabrera fu l’ultima discendente di Casa Cabrera, figlia di Giovanni Cabrera e di Giovanna Ximenez de Foix, nipote del conte Giovanni Bernardo, pronipote del capostipite della famiglia Bernardo Cabrera, arrivato in Sicilia al seguito dei re Martino I d’Aragona detto il vecchio e Martino il giovane, suo figlio.
Il conte Giovanni, figlio di Giovanni Bernardo, dettava il suo testamento il 29 maggio 1474 al notaio Giovanni Baxetto alla presenza del “Judex Terre Mohac in anno presenti” Antonino de Mazaria.
L’uomo era sul letto di morte e “dum spiritus eius spirat in voce” provvedeva a manifestare le sue ultime volontà, consapevole della fine vicina.
Lasciava un bambino piccolo di nome Giovannino, una giovane figlia, Anna, quasi alla soglia della maggiore età, la moglie incinta di un’altra figlia, Isabella, che nascerà postuma.
Dopo la morte del marito, la contessa Giovanna, in qualità di tutrice del figlio minorenne, accettò l’investitura della contea il 27 giugno 1474. Un’operazione effimera perché purtroppo il bambino di lì a poco morì.
Il caso tanto paventato nel suo lunghissimo e circostanziato testamento da Bernardo Cabrera, capostipite della famiglia Cabrera in terra siciliana, riconsiderato dal nipote Giovanni, il padre di Anna, per un’ironia cattiva della sorte si concretizzava:
in mancanza di un erede legittimo maschio della Casa Cabrera, sarebbe stata investita della Contea di Modica la prima erede legittima donna.
Anna prestò giuramento di vassallaggio all’ ex Viceré di Sicilia Guglielmo de Peralta il 1 settembre 1477 per bocca del suo procuratore Stefano de Jurato.
Dal momento in cui Anna diventa Contessa di Modica, il rapporto con la madre, che non doveva essere splendido, subisce un accelerato inasprimento fino a diventare palesemente conflittuale quando si profila all’orizzonte il matrimonio con Fadrique Enríquez, uno dei rampolli più contesi della corte dei Re Cattolici.
Fadrique era cugino del re Ferdinando il Cattolico. La madre del re era sorella di don Alonso, il padre di Fadrique.
Un matrimonio di tutto rispetto quello con Fadrique ma sgradito alla madre di Anna che le stava cercando un marito sì di grande lignaggio ma incline a rimanere nella Contea non solo come conte consorte bensì soprattutto come amministratore.
La contessa madre intuiva, in realtà, il progetto della figlia di affrancarsi dalla sua influenza e dal suo dominio.
Anna, dopo il matrimonio con Fadrique, rimase ben poco tempo a Modica e in Sicilia a custodire le sue immense fortune. Seguì il marito prima in Catalogna, a Blanes, e poi in Castiglia, a Medina de Ríoseco, per non ritornare mai più in Sicilia. Del resto la prestigiosa carica di “Almirante di Castiglia” ereditata da Fadrique dal padre don Alonso non le lasciava scampo.
Il difficile rapporto con la madre sarà responsabile di una sua disaffezione verso Modica, un’amarezza che le rimarrà nel cuore per tutta la vita.
Quando, infatti, Anna e Fadrique, quasi in contemporanea ma in due luoghi diversi, decideranno di dettare un primo testamento, Anna dimenticherà intenzionalmente Modica per privilegiare Ragusa, capitale dell’antica contea di Ragusa, e Chiaramonte. Furono lasciti consistenti importanti, dal sapore testimoniale e storico molto intrigante, che privilegiavano monasteri femminili per lo più di clausura di Ragusa e di Chiaramonte, a parte l’idea nuova e rivoluzionaria di far nascere un ospedale a Ragusa.
Né cambiò idea col passare degli anni. Nel suo ultimo testamento, un codicillo dettato a Valladolid il 12 maggio 1527 al notaio Francesco de Castro, Anna riconfermava in toto i legati siciliani già disposti nel primo testamento del 1518 dettato a Villabrágima. Anna era ormai una donna davanti alla morte. Non aveva potuto firmare il testamento a causa della mano paralizzata. Al suo posto il notaio aveva fatto firmare, su sua indicazione, Juan de Palençuela, frate professo del Monastero di san Francesco.
Alla morte di Anna, Fadrique non risposò più. Il loro grande matrimonio d’amore era stato mutilato per sempre dalla morte.
In sua memoria, nel suo ultimo testamento, Fadrique riconfermerà e accrescerà i legati siciliani ma, inspiegabilmente, sostituirà a Ragusa e a Chiaramonte Modica.
Forse il ricordo della Contea in Fadrique era così sbiadito da identificare la sola città di Modica con l’intero territorio.
Del secondo testamento o codicillo di Anna ho dato già trascrizione nel mio volume “La Contea di Modica nei primi anni del Cinquecento/ storia di un giallo e di una contabilità ritrovata”.
Al primo testamento nel volume sopracitato ho fatto, invece, solo una semplice allusione.
Una ragione c’è se non ho trascritto in quel testo il primo testamento.
Il documento oggi non è più rintracciabile in originale o trascrizione integrale di originale come è stato, invece, per il secondo testamento o codicillo.
Ciò che rimane del primo testamento, in effetti, è una trascrizione parziale compiuta da un celebre “archivista” del secolo diciassettesimo, grazie al lavoro e alla passione del quale si sono potuti recuperare moltissimi documenti che poi sfortunatamente sono stati smarriti.
Si tratta dell’imponente “Collezione Salazar y Castro” oggi custodita presso i fondi della Reale Accademia della Storia di Madrid.
Don Luís Salazar y Castro (1658-1734) racimolò negli archivi spagnoli una montagna di documenti. Di molti effettuò una puntuale trascrizione.
Nato a Valladolid, non fu solo il Cronista Generale di Spagna ma anche un importante genealogista e un valente araldista. Disimpegnò delicati incarichi presso la Biblioteca Reale.
Riporto qui di seguito la traduzione mia della trascrizione parziale del primo testamento di Anna fatta da Salazar y Castro.
Testamento della Sig/ra Donna Anna de Cabrera moglie del Sig/r Almirante don Fadrique.
Testamento della Sig/ra Donna Anna de Cabrera, sua data in Villabrágima 14 di ottobre del 1518 davanti a Giovanni Serrano scrivano/ richiede sepoltura nel Convento di san Francesco della città di Medina de Ríoseco. Lega alla Confraternita della Trasfigurazione di Medina de Ríoseco 100.000 maravedì da investire in titoli redditizi con l’obbligo di far celebrare ogni anno una messa della Trasfigurazione. Lega al Monastero delle Beate della via di san Sebastiano di Medina de Ríoseco tre mila fiorini corrispondenti a 170 maravedì per fiorino, moneta di Castiglia, da impiegarsi nella fabbrica del monastero e con l’obbligo di investire tale somma in titoli a rendita perpetua per far fronte a eventuali spese per riparazioni di esso. Lega all’Ospedale di Ragusa, nel Regno di Sicilia, per la sua costruzione ed eventuali riparazioni 1.500 fiorini da investire in titoli a rendita perpetua e con l’obbligo di far celebrare una messa giornaliera perpetua. Lega al monastero di suore e conventi della Terra di Ragusa mille fiorini. Al monastero di Chiaramonte altri mille fiorini. Al monastero e alle monache della Baronia di Alcamo altri mille fiorini. Al monastero e monache della città di Caccamo altri millle fiorini con l’obbligo per le abbadesse di questi monasteri di far celebrare perpetuamente e giornalmente delle messe in suffragio della sua anima. Nomina suo unico ed universale erede il Sig/r Almirante don Fadrique, suo marito, e alla morte di questi don Fernando (fratello di Fadrique, ndr) e don Luigi (figlio di don Fernando, ndr)

CREDITI:
Archivo Histórico Nacional (AHN)
Archivo Histórico Provincial Valladolid (AHPV)
Real Academia de la Historia, Colección Salazar y Castro
Pellegrino Francesco, La Contea di Modica nei primi anni del Cinquecento/storia di un giallo e di una contabilità ritrovata, The Dead Artists Society, 2019
Sitografia consultata al 20 giugno 2019:

https://fildigital.hypotheses.org/97

www.bne.es/es/Micrositios/Guias/.../coleccion_salazar/

CABRERA, Bernardo in "Dizionario Biografico" - www.treccani.it/enciclopedia/bernardo-cabrera

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