La dieta del lungo respiro è stata ideata da un ex attore giapponese, Miky Ryosuke: il nome non dirà molto ma nel suo paese è un personaggio molto noto. In realtà non si tratta di una vera e propria dieta ma di una tecnica che prevede anche delle accortezze di tipo alimentare.
La dieta del lungo respiro consiste in pratica nell’effettuare una serie di lunghi respiri per cinque minuti al giorno, ogni giorno. In base alla sua esperienza, l’attore giapponese afferma di essere riuscito, attraverso questa tecnica, a eliminare dodici chili in meno di due mesi, per l’esattezza in sole sette settimane, soprattutto nella zona del girovita.
Come funziona la dieta del lungo respiro
La dieta del lungo respiro, secondo quanto riferito dal suo autore, è nata in modo casuale, praticando tecniche di respirazione per altre ragioni, cioè per un mal di schiena persistente. In realtà Miky si è accorto che oltre a guarire dal mal di schiena stava anche guarendo dal sovrappeso. Così, una volta fatta questa scoperta, ha continuato a praticare la respirazione e ottenuto ancora maggiori risultati.
Così l’attore ha realizzato dei video per spiegare e divulgare il suo metodo. Naturalmente non esiste alcuna validazione scientifica alla sua tesi ma le sue tecniche hanno fatto il giro del mondo e convinto molte persone che, una volta provate le tecniche, hanno ottenuto risultati simili.
I due metodi della dieta del lungo respiro
Ci sono due diversi metodi per praticare i respiri dimagranti. Ecco il primo metodo:
- Contrarre i glutei
- Portare un piede in avanti facendo in modo che il peso del corpo sia appoggiato soprattutto sul piede dietro.
- Respirare profondamente ed poi espirare in maniera intensa per circa 7 secondi contraendo bene tutti i muscoli del corpo
Ed ecco il secondo metodo:
- Contrarre i glutei
- Portare una mano sullo stomaco e una sul fondo della schiena
- Inspirare per tre secondi ed espirare per sette, sempre contraendo i muscoli
Perché la dieta del lungo respiro funziona
Fare attività fisica aiuta a bruciare calorie, ma anche da fermi una quota minima di calorie viene bruciata. Lo yoga, per esempio, pur essendo un’attività a bassa intensità cardiaca fa dimagrire perché la tensione dei muscoli necessità comunque di un processo che fa bruciare calorie.
Inoltre, i depositi di grasso sono costituiti da ossigeno, carbonio e idrogeno: ora, quando si respira, l’ossigeno raggiunge le molecole di grasso scomponendole in acqua e anidride carbonica e favorendo quindi il loro smaltimento. L’espulsione dell’aria contraendo i muscoli in più tonifica il ventre perché chiama in causa i muscoli addominali.
La dieta però, come detto sopra, non ha conferme scientifiche e naturalmente non ha trovato alcun riscontro scientifico ma molti esperti sostengono che gran parte del suo successo sia legato al fattore “mood”, cioè al fatto di trovarsi in una situazione mentale favorevole alla volontà di dimagrire.
Una volta acquisita la convinzione di voler dimagrire, cioè, tutte le nostre azioni vengono automaticamente indirizzate allo scopo, quindi sarà naturale evitare cibi grassi o mangiucchiare fuori dai pasti e sarebbe tutto questo contorno ad avere una ricaduta efficace e reale nella perdita di peso.