La vitamina D - nota anche come vitamina del sole perché la sua produzione è stimolata a livello della pelle dall’esposizione alla luce solare - svolge funzioni importanti per l’organismo.
Che cos’è la vitamina D?
In natura, la vitamina D esiste in due varianti:
la vitamina D2 (chiamata anche ergocalciferolo), presente prevalentemente nei vegetali (frutta, verdura e funghi)
la vitamina D3 (chiamata anche colecalciferolo) che viene sintetizzata dalla pelle a partire dal precursore 7-deidrocolesterolo in seguito all'esposizione ai raggi solari.
Per produrre la quantità di vitamina D3 necessaria per un efficiente funzionamento dell'organismo sono sufficienti 15 minuti al giorno di esposizione al sole, senza aver applicato creme contenenti filtri di protezione dai raggi ultravioletti (UV).
Il dono del sole ha anche azione antiage. Bastano 20 minuti di abbronzatura al girono. La maggior parte della vitamina D viene sintetizzata attraverso i raggi solari.
È consigliata l'esposizione alla luce solare diretta da 5 a 15 minuti (dose suberitemica) per le braccia e le gambe, o del viso, delle braccia e delle mani, almeno 3 volte/settimana. Tuttavia, molti dermatologi non consigliamo una maggiore esposizione alla luce solare perché il rischio di cancro della pelle risulta aumentato.
La vitamina D3 è sintetizzata nella pelle attraverso l'esposizione alla luce del sole (radiazione ultravioletta B) e assunta dalla dieta soprattutto con l'olio di fegato di pesce e i pesci d'acqua salata (Fonti, funzioni ed effetti delle vitamine). In alcuni paesi sviluppati, il latte e altri alimenti sono arricchiti con vitamina D. Il latte umano materno è povero di vitamina D, contenendo in media solo il 10% della quantità presente nel latte vaccino arricchito.
I livelli di vitamina D, tuttavia, possono diminuire con l'età a causa della riduzione di sintesi da parte della pelle. Utilizzare la protezione solare e la pigmentazione scura della pelle riduce anche la sintesi cutanea di vitamina D.
Favorisce l’assorbimento, a livello intestinale e renale, del calcio, minerale essenziale per una corretta mineralizzazione e per il mantenimento della compattezza e della salute delle ossa e dei denti. Regola poi la crescita delle cellule che costituiscono gli organi del nostro corpo, aiuta a mantenere la normale funzione dei muscoli, consente il buon funzionamento del sistema nervoso e il mantenimento delle funzioni cerebrali e del buon umore. Le ultime scoperte indicano poi che la vitamina D favorisce il buon funzionamento del sistema immunitario, aiutando così a proteggerci meglio dalle infezioni e dai tumori.
Per questi motivi è essenziale che i livelli della vitamina D siano adeguati nell’organismo: le sue eventuali carenze hanno infatti ripercussioni negative sullo stato di salute generale. Scopri quindi come assumerla per mantenere o migliorare la tua salute e il tuo benessere, godendo dei suoi preziosi benefici.
La dieta giusta
Quali sono gli alimenti ricchi di vitamina D?
Gli alimenti più ricchi di vitamina D. Sono alcuni tipi di pesce (aringa, sgombro, sardine, salmone), l’olio di fegato di merluzzo, il burro, il latte, i formaggi grassi, i funghi e le uova. Tuttavia anche con una dieta che includa questi alimenti è possibile che l’assunzione media giornaliera di vitamina D resti comunque inferiore alle quantità raccomandate.
Fonti alimentari di Vitamina D
I cibi comunemente inseriti nella dieta, in generale, non rappresentano buone fonti di vitamina D. Tuttavia, un consumo regolare di quelli che ne sono più ricchi può, in parte, contribuire a controbilanciare l'insufficiente produzione di vitamina D3 da parte della pelle nei periodi di minore esposizione al sole, come in inverno o quando non si può passare abbastanza tempo all'aria aperta durante il giorno a causa di malattie, condizioni metereologiche sfavorevoli, impegni professionali ecc.
La principale fonte vegetale di vitamina D è, invece, rappresentata dai funghi, mentre la verdura e la frutta ne contengono molto poca e sempre nella variante meno biodisponibile (vitamina D2).
L'olio di fegato di merluzzo, tradizionale rimedio contro il rachitismo prima della messa a punto di integratori nutrizionali e farmaci specifici a base di vitamina D3, non deve essere considerato tanto una fonte alimentare, quanto una vera e propria supplementazione, da assumere con criterio e seguendo le indicazioni del medico per non incorrere in fenomeni di sovradosaggio e tossicità.
Da cosa può derivare la carenza di vitamina D?
Inadeguata esposizione alla luce del sole
Insufficiente apporto di vitamina D
Ridotto assorbimento di vitamina D
Metabolismo anomalo della vitamina D
Resistenza agli effetti della vitamina D
Sintomatolgia della carenza della vitamina D
La carenza di vitamina D può causare i dolori muscolari, la debolezza muscolare e i dolori ossei a qualsiasi età.
La carenza di vitamina D in una donna incinta causa il deficit anche nel feto. Occasionalmente, una carenza abbastanza grave da provocare l'osteomalacia materna si traduce nel rachitismo con lesioni metafisarie nel neonato.
Nei neonati, il rachitismo causa ammorbidimento di tutto il cranio (craniotabe). Quando sono palpati, l'occipite e le ossa parietali posteriori danno la sensazione come di una palla da ping pong.
I lattanti più grandi affetti da rachitismo, si siedono e camminano carponi in ritardo, così come è posticipata la chiusura delle fontanelle; si notano delle tumefazioni sul cranio e degli ispessimenti costocondrali. L'ispessimento costocondrale può apparire come una prominenza a grano di rosario lungo la parete laterale del torace (rosario rachitico).