Scicli - Pino Lonatica non è più.
Ha concluso le Sue parabole terrene.
Ognuno di noi lo ricorderà, come succede per i più, per un aspetto, un occasione, un’esperienza diversa.
Io l'ho conosciuto da ragazzino nell'estate del 67 tra le dune di Pezza Filippa. Lui studente universitario che dal “palo bianco” superato il “palo rosso”, dove io villeggiavo, raggiungeva i “Micenci”, ovvero Maria Grazia.
Mi apparve, sin dal primo momento inarrivabile.
L'ho ritrovato giocatore di basket: roccia inamovibile al centro della lunetta.
Ricordo il suo ritorno da Brescia con l 'AlfaSud, reduce del battesimo professionale e del dannato attentato di Piazza della Loggia.
E poi Consigliere Comunale e capogruppo del P.C.I.: anomalo perché misurato, ironico, rispettoso degli avversari con molti dei quali mantenne sempre rapporti sinceramente amicali.
Ad ogni sessione del Consiglio Comunale sul Suo scanno un libro diverso. Una volta porto rosa rosae .
Vivificò il pensiero di V. Hugo secondo cui dall'ironia nasce la libertà.
Non so dire quanti, anche tra i compagni e gli amici lo abbiamo realmente compreso.
Fu Presidente della Provincia di Ragusa e Sindaco di Scicli. Il primo ad essere eletto in via diretta.
Mise su una giunta autenticamente di sinistra ,giovane, progressista., culturalmente elevata, impreziosita dalla partecipazione di Piero Guccione. Per la prima volta fu attuato un metodo nuovo, dialogante con la Citta' ed i cittadini, alla ricerca di soluzioni condivise: la città apprezzò, le strutture meno.
Eppure aveva restaurato l’immagine di Scicli dopo la Caporetto della dirigenza politico amministrativa dell'Ente.
La sua flemma, per i più superficiali indolenza, era il privilegio della capacità contemplativa ovvero della ponderazione quale vaccino per le affermazioni, per la scelte operate.
Scicli subì le sue dimissioni ed attese invano di conoscerne le reali motivazioni.
Un dignitoso e prolungato silenzio fu ritenuto sufficiente e così fu, anche, per l’uscita di scena a seguito della malattia.
Ancora una volta la silenziosa scelta di Pino fu accettata, dai conoscenti, dagli amici, dalla città .
In un parola il Sig. Professore ci aveva educato anche all’accettazione ed al rispetto di scelte non condivise.
Ora riordiniamo le tessere del mosaico della Sua esperienza tra di noi.
Per poche che possa averne acquisite ritengo di poter testimoniare le Sue migliori qualità come persona e come personaggio buono e giusto tra i pochissimi meritevoli di tale riconoscimento.
Saluto Pino Lonatica. So che ci sarà ancora comunque.
Che la terra gli sia lieve tanto quanto sarà pesante il Suo ricordo per noi.