Gela - Un sarcofago in terracotta con coperchio a spioventi. All’interno uno scheletro integro, appartenente a un maschio adulto di circa un metro e sessanta centimetri di altezza.
Per pagare il viaggio negli Inferi, gli avevano messo in bocca un obolo destinato a Caronte. Un antico ticket, vecchio di 2400 anni.
Secondo i Greci, occorreva pagare Caronte per assicurarsi il passaggio nell’Ade, attraversando il fiume che segnava il confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti, e per questo veniva deposta una monetina in bocca al defunto da parte dei familiari, un estremo atto di amore.
Una scoperta dal valore eccezionale avvenuta durante alcuni lavori per la posa dei tubi Enel sotto la sorveglianza dell’assessorato regionale ai Beni culturali e della Soprintendenza. Nel corso dei lavori ha fatto capolino un sarcofago di terracotta, con una copertura a tetto spiovente, all’interno del quale si trova uno scheletro intatto appartenente a un maschio adulto alto circa un metro e 60 centimetri che, dalle prime analisi. Toccherà agli archeologi proseguire le indagini che restituiranno il quadro del ritrovamento e il suo contesto storico nell’ambito di quella che era una necropoli greca in un sito che è adesso sorvegliato giorno e notte, grazie anche all’ausilio dei carabinieri di Gela, per evitare incursioni di tombaroli.