Economia Prestiti digitali : attivi dal 2020

Se Google apre una banca e fa prestiti a chi non può accedere al credito

In collaborazione con il gruppo bancario Citigroup

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Dal 2020 Google potrebbe aprire la propria banca online, concedendo credito anche al miliardo 700 milioni di persone al mondo che oggi non vi hanno accesso.

La notizia, ancora non ufficiale, potrebbe essere dirompente nel mondo della finanza internazionale, determinando un terremoto. 

Il conto corrente? Si chiamerà “cache”.

Google vuole diventare un punto di riferimento per tutte quelle persone che non hanno accesso al sistema bancario. Le persone che non possiedono un conto bancario, e non intrattengono nessun rapporto con le banche, sono quantificate in 1 miliardo 700 milioni in tutto il mondo. Un mercato enorme. 

Il colosso di Mountain View aprirà il proprio istituto di credito online in collaborazione con il gruppo bancario Citigroup, banca statunitense con sede a New York. 

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Il lancio in America, l'Europa attende

Attualmente questi servizi saranno lanciati negli Stati Uniti dove vige un contesto normativo-regolamentare più blando e flessibile e dove “chiunque” può offrire servizi finanziari. In Europa la regolamentazione è molto più stringente, infatti Paypal per operare in Europa è diventata banca in Lussemburgo. Tuttavia Facebook e Google non sono impreparate e hanno già chiesto negli anni passati alcune licenze, rispettivamente in Irlanda e Lituania, per poter operare in tutta Europa. Le attuali licenze a disposizione di questi attori sono quelle di emettitori di moneta elettronica (i cosiddetti IMEL), che non consentono loro di operare come vere e proprie banche, ma di gestire e intermediare pagamenti. Che cosa accadrà nei prossimi mesi? Questi attori lanceranno questi servizi anche nel mercato europeo?

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"Lavoreremo insieme alle banche"

Caesar Sengupta, l’executive di Google che presiede la divisione pagamenti ha detto in un’intervista che «il nostro approccio sarà quello di lavorare fianco a fianco con le banche e il sistema finanziario». Non una banca a sé quindi, una fintech alla AliPay di Alibaba che ha scardinato le certezze del sistema bancario tradizionale cinese, ma un servizio di credito offerto dal più popolare motore di ricerca globale legato comunque al settore bancario.

I prestiti digitali di Google

Intanto, vocifera anche che Big G voglia entrare presto nel settore dei prestiti, rivoluzionandolo con nuovi prestiti digitali. In pratica si tratta di ottenere dei prestiti istantanei pre-approvati e liquidarli tramite app. Non sarà presente il rating di credito dato che le aziende fintech utilizzano determinati dati ed algoritmi per determinarne il rischio.

Pensiamo che addirittura Google potrebbe rilasciare prestiti anche ai suoi “dipendenti”. Non a quelli che lavorano in azienda, bensì a coloro che guadagnano grazie a Google Adsense. Potrebbe essere creato un algoritmo che calcoli il rischio basandosi sui guadagni Adsense. E sarà poi Google ad erogare automaticamente il prestito.


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